Competenze e differenti finalità operative – Operatore Olistico, Estetista, Fisioterapista
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Il massaggio Thai del piede
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Ciao ragazzi!
Reduce da un week end di corso, dove ho cercato di trasmettere la fluidità di questa sequenza, oggi vi vorrei raccontare di un massaggio olistico che va ad agire sulla sfera emozionale.
È universalmente riconosciuto come il Re dei Massaggi! Insomma un massaggio da Top Ten!
La concorrenza è tanta tra le varie tipologie di massaggi olistici e, sicuramente, ci sono operatori che lo trovano superato oppure non troppo tecnico. A me è piaciuto da subito e continua a piacere, forse non il mio trattamento preferito, ma sicuramente uno da non lasciare in disparte.
Il Massaggio Californiano, spesso chiamato anche Esalen, si contraddistingue per la fluidità, la leggerezza e il ritmo ininterrotto dei suoi movimenti: un’onda del mare che avvolge la persona, la culla e la porta al largo in sicurezza, in modo che si distacchi dai suoi pensieri e ritrovi se stessa. Insiste in modo particolare su il concetto di contatto continuo con l’idea di abbracciare ed avvolgere il nostro ricevente.
La calma, che questo massaggio tenta di regalare, aiuterà a far riemergere emozioni che pensavamo dimenticate e ci farà vedere un chiodo fisso sotto un altro punto di vista.
“Perdi la testa ed ascolta i tuoi sensi” il motto che usavano i suoi inventori.
Il Massaggio Californiano, infatti, è nato a tavolino, per opera di un gruppo di terapeuti e di esperti del mondo olistico – Rogers, Perls, Lowen, Pierrakos – all’Istituto Esalen di Big Sur in California a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso. Erano gli anni della Guerra del Vietnam e questi studiosi cercavano un aiuto dal mondo del massaggio olistico per far fronte a sentimenti di angoscia, rabbia, preoccupazione e alla necessità di conforto e di bisogno d’amore che la guerra causava.
Emerge così questo trattamento che vuole far staccare la persona dal suo essere fisico e mentale per riportarla ad uno stato di rilassamento profondo, in modo che sia in grado di generare una nuova dimensione di sé.
L’abilità dell’operatore sta nel ricreare la situazione ideale per lo scopo: le manualità sono varie ma non difficili. Complicato è, caso mai, mantenere il ritmo, la fluidità ed il silenzio nel muoversi attorno al lettino in modo che la persona non ci percepisca e non indovini le nostre manovre. La mano dell’operatore deve plasmarsi sul corpo della persona che tratta, essere avvolgente, mai invasiva e resistere alla tentazione di sciogliere contratture muscolari.
Chi lo riceve ha l’idea di star galleggiando in una situazione di sicurezza; è come tornare bambini ed esser cullati da chi non ci farebbe mai del male.
Lo stato di rilassamento è superiore a gran parte degli altri trattamenti olistici e ci permette di far pace o di prendere coscienza di zone del nostro corpo che non amiamo o da cui ci sentiamo traditi, magari dopo un incidente, un intervento chirurgico, un trauma. Aiuterà a trovare soluzioni a pensieri che ci crucciano da tempo.
È facile che riemergano emozioni e la persona deve essere consapevole di questa eventualità: non è detto che siamo tutti sempre pronti a rivivere degli scheletri che abbiamo chiuso negli armadi.
Effetto aggiuntivo, secondo la mia esperienza, che può diventare importante è utilizzare come sottofondo musicale della musica che riproduca il rumore del mare. D’altra parte, è un massaggio che è nato in California, che vuole cullare come un’onda, che mira a ricostruire la sicurezza del ventre materno, per cui ci sta rievocare anche in uno studio il più possibile il contesto.
Se siete alle prese con la nostalgia delle vacanze, sognate il mare tutte le notti e la quotidianità è tornata ad essere stressate e pressante, provate a concedervi una pausa con il Re dei Massaggi Olistici!
E come sempre, fatemi sapere!
Un abbraccio,
Elena