Buon giorno a tutti!
Oggi vorrei iniziare da qui… da quello che per me è il benessere olistico…
Il benessere è lo scopo del nostro lavoro, di ogni disciplina olistica qualunque essa sia.
Ma cosa significa benessere?
Cosa significa olistico, parola oramai usata e iper-usata?
“Benessere” vuole dire star bene; secondo il Vocabolario Treccani con questo termine si definisce uno
“stato felice di salute, di forze fisiche e morali”.
Sono in uno stato di benessere quando mi guardo allo specchio, mi sorrido e quel che vedo mi piace, mi soddisfa e mi regala serenità; quando la luce nei miei occhi è la mia, quando quel che faccio nel mio
quotidiano mi soddisfa, mimigliora, mi permette di crescere e di riconoscermi sempre nel mio vero Io.
“Olistico” è un aggettivo che indica che il tutto è uno, che varie parti compongono uno stesso unico
essere: il famoso insieme corpo-mente-spirito che delinea ognuno di noi.
Deriva dal sostantivo Olismo, un concetto filosofico che indica che un sistema è la somma di tutte le sue componenti.
Benessere olistico per me è ritrovarsi in ognuna di queste parti, in ogni aspetto di noi, anche il più
bizzarro, avere la possibilità di esprimerci senza per forza seguire mode o modelli che non sono i nostri.
Sono un essere che sta bene se non devo fingere ciò che non sono, se posso ascoltare l’opinione altrui edirmi “interessante punto di vista il tuo!” e poi continuare su quella che sento essere la mia strada.
Non occorre essere sempre alternativi, far mille cose diverse per star bene.
Siamo un mix di corpo, mente e spirito, come dicevamo, ma non è che questo mix sia composto al 33% di ognuno di questi elementi. Nessuno mi obbliga a raggiungere un 33% di parte spirituale se io sono un 80% di mente e un 19% di corpo. Il mio equilibrio, il mio benessere è data da una formula, da una
percentuale di ogni elemento che è solo mio e che cambia nel corso della nostra vita.
Sapete che noia se fossimo tutti terribilmente uguali? Dove starebbe il confronto? Lo stimolo a crescere? Quello “stato felici di forze morali” ?
Questo mi preme qui oggi: farvi accendere una lampadina, un pensiero, sul fatto che non dobbiamo tutti rincorrere lo stesso benessere olistico.
C’è chi è felice su un tappetino yoga e chi con le scarpe da trial ai piedi, ma non dobbiamo pensare
di cambiare chi è felice a guardare i Mondiali di Calcio sul divano come unica forma di sport.
C’è chi trova nei Fiori di Bach la sua soluzione e chi trova lo stesso risultato leggendo un libro giallo.
Chi ama una seduta di Riflessologia plantare e chi ha bisogno di camminare in mezzo ad un prato; chi
beve the verde e chi una Coca Cola.
Chi sguazza nell’alternativo e chi è più tradizionale di un tradizionalista.
Secondo me, secondo noi, questo è il punto di partenza di chiunque si affaccia a qualsiasi disciplina
olistica; il punto fermo da non perdere mai di vista: il sapere che ognuno di noi sta bene a modo suo, coni suoi ritmi, i suoi spazi, i suoi pensieri e le sue credenze.
Non possiamo far gli altri uguali a noi, plasmarli sui nostri interessi: non sarebbe giusto e non sarebbe neanche divertente. In primis perché non vorremmo mai essere plasmati noi su qualcosa che non sentiamo nostro.
Il bello delle discipline olistiche è che sono tante, sono immense e quindi ognuno può trovare – se sente
la necessità di cercarla – la sua.
L’importante è che qualunque disciplina olistica, qualsiasi cosa che fate vi porti ogni giorno a guardarvi allo specchio e dirvi: “Si, oggi, sto bene.”.
Potessimo dirlo tutti, almeno nel 90% dei giorni, vivremmo probabilmente in un mondo migliore.
L’augurio è che questa utopia possa non essere più tale, che ognuno di noi si muova in modo tale da cercare e ritrovare il nostro personale Benessere Olistico.
A presto!
Elena
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