Ciao a tutti!
Oggi vorrei portare alla vostra attenzione un massaggio olistico leggero, delicato, ma con effetti che durano nel tempo e che continuano ad innescarsi anche dopo aver terminato il trattamento: il massaggio con gli oli essenziali.
Questo tipo di trattamento fonde insieme due discipline olistiche: il massaggio e l’aromaterapia. Otteniamo così una via per il benessere che passa sia attraverso la pelle che attraverso l’olfatto.
In questo modo, il nostro sistema nervoso ottiene benefici sia dal contatto del massaggio sia dalla scelta accurata degli oli essenziali.
In base alle necessità del nostro ricevente andremo a scegliere fino a 3 o 4 oli essenziali che potranno esser uniti in unica profumazione oppure essere utilizzanti in differenti zone del corpo. Posso, ad esempio, scegliere di usare un olio essenziale di mandarino sul viso e sul collo in caso di stanchezza mentale, l’olio essenziale di finocchio sull’addome in caso di predisposizione a problemi intestinali e poi massaggiare il resto del corpo o con della lavanda o con dell’Ylang Ylang.
Tendenzialmente, lavanda e Ylang Ylang vengono etichettatati come gli oli essenziale chiave, da utilizzare in assenza di oli specifici per andare a rilassare e a tonificare l’insieme corpo-mente-spirito.
Gli oli essenziali vanno diluiti in un olio vettore prima di essere applicati sul corpo, è perfetto il classico olio di mandorle. La diluizione va fatta in ciotoline di ceramica o di vetro, meglio evitare il legno perché si impregna e rimangono residui di oli essenziali che poi andrebbero a rovinare le miscele successive. Per creare il nostro olio magico si diluiscono 1 o 2 gocce di olio essenziale in circa 30 ml di olio vettore. La scelta di oli essenziali puri permette di ottenere un prodotto adatto all’uso trasdermico e non necessita di maggiori quantità, una goccia è davvero più che sufficiente per ottenere l’effetto.
Gli oli essenziali andranno a lavorare all’interno del nostro corpo sia penetrando dalla cute, sia lavorando sul nostro olfatto: è importante, quindi, che la persona percepisca come gradevoli le profumazioni e che non si faccia una doccia subito dopo il massaggio. Per capire quali siano gli oli giusti da scegliere per il trattamento è d’obbligo un colloquio iniziale e poi una fase dove la persona possa selezionare a livello olfattivo tra le essenze adatte alle sue esigenze. Per farvi un esempio: per un problema di stanchezza mentale vanno bene mandarino, pompelmo, limone, menta e cannella. Sarà il nostro ricevente a scegliere tra questi oli che gli proponiamo quello che sente più suo, anche perché a livello evocativo probabilmente avrà un profumo che lo ricarica più degli altri.
Il tocco del massaggio ha il compito di far assorbire l’olio dalla nostra pelle, senza disperderlo troppo. Il massaggio sarà composto da sfioramenti, leggere percussioni e leggeri impastamenti; il tutto fatto prevalentemente con i polpastrelli che sono la zona più calda delle nostre mani, ed il calore serve per far dilatare maggiormente i pori per permettere all’olio di penetrare. Dobbiamo evitare di farci prendere la mano con massaggi troppo intensi perché rischieremmo di perdere l’effetto dell’olio essenziale o di ampliarne l’effetto in modo esponenziale. Se voglio lavorare sulla parte emozionale, rischio un impatto troppo intenso se eseguo un massaggio californiano amplificato dal potere degli oli essenziali.
Diciamo che in questo tipo di trattamento la manualità si mette al servizio dell’aromaterapia ottenendo un lavoro all’apparenza più leggero ma dagli effetti protratti nel tempo.
Come per tutto nel mondo olistico, ognuno di noi ha i suoi trattamenti del cuore, quelli che vanno a segno più degli altri. Se amate i profumi, provate questo massaggio! Sarà un bel viaggio verso il benessere!
Vi abbraccio,
Elena