Ciao a tutti!
Abbiamo parlato, in un precedente articolo, della musica come sottofondo dei trattamenti olistici, mentre in un altro accennavamo all’utilizzo della lampada cromoterapica nei nostri studi professionali. Oggi vorrei soffermarmi sull’aspetto olfattivo.
Come saprete, in molte discipline olistiche veniamo suddivisi in soggetti visivi, uditivi o olfattivi: vale a dire, ognuno di noi ha un senso predominante, che è quello che ci regala il maggior numero di sensazioni. Se siamo visivi appena entriamo in una stanza notiamo un colore o un oggetto, se siamo uditivi riconosciamo una musica al volo o determinati rumori ci arrecano fastidio, se, invece, siamo olfattivi ci colpisce subito nel bene o nel male un odore, un profumo.
Capire che tipo di ricevente abbiamo di fronte, ci può aiutare molto nel colpire a segno con il nostro trattamento: basteranno piccoli accorgimenti per ampliare i benefici della nostra tecnica.
L’aromaterapia è la marcia in più che possiamo utilizzare con le persone a prevalenza olfattiva. Un semplice diffusore d’essenza e tre/quattro oli essenziali sono sufficienti per migliorare il nostro operato.
Chi nota subito gli odori ed è maggiormente sensibile agli oli essenziali noterà la differenza appena le note si diffonderanno nell’aria. Esistono i classici bruciatori d’essenza con la candela che a mio avviso sono poco comodi in uno studio professionale perché la candela è, sempre e comunque, una fiamma e basta un attimo di distrazione per scottarsi o perché cada a terra; inoltre i bruciatori classici fanno evaporare molto velocemente l’acqua dove vanno diluiti gli oli essenziali, rischiando o che non ci sia l’effetto olfattivo o peggio ancora che la ceramica del bruciatore si spacchi in mancanza di liquido. Molto più comodi, a mio avviso, i diffusori d’essenza moderni che vanno a batteria o elettrici. Ce ne sono alcuni che utilizzano l’effetto cromoterapico ottenendo così due vantaggi in un colpo solo anche se di solito la luce che fanno è abbastanza fioca.
Se volete rilassare il vostro ricevente potete puntare sulla lavanda o sull’ylang ylang, nel caso in cui la persona preferisca un profumo meno dolce, più maschile, meno invasivo.
Via libera agli agrumati se volete rilassare la persona ma allo stesso tempo regalargli un effetto tonico sull’umore: mandarino ed arancio, quelli che di solito piacciono di più; mentre limone e pompelmo sono maggiormente adatti in estate per la nota di freschezza che emanano.
Potete utilizzare l’eucalipto o l’abete bianco nel momento in cui vi arriva la persona con il naso chiuso o che lamenta un’iniziale fastidio alla gola.
Nelle giornate calde estive, diffondete nell’aria l’olio essenziale di menta: darà subito l’idea di fresco e sarà più gradito sia il trattamento, sia per voi lavorare.
Se lavorate nella sfera olistica più energetica e la persona lo gradisce, provate con la mirra: vi porterà con la mente in luoghi lontani e mistici.
Fondamentale è scegliere sempre un olio essenziale che non dia fastidio a voi e che piaccia al vostro ricevente: per cui è sempre utile far odorare prima l’olio ed eventualmente essere pronti a bloccare il diffusore se l’essenza iniziasse a dar noia o un leggero mal di testa. È sempre utile partire dal presupposto che non è detto che ciò che piace a noi piaccia anche agli altri. Così come sono assolutamente da evitare oli essenziali richiesti espressamente dal nostro ricevente ma che a noi danno fastidio.
Provate ad introdurre gli oli essenziali nel vostro quotidiano professionale e fateci sapere!
Un abbraccio!
Elena