Ciao a tutti!
Qual è secondo voi il frutto tipico dei mesi invernali? Secondo noi lo scettro spetta all’arancia.
Seguendo i dettami dell’hortusterapia, la disciplina olistica che ci indica le caratteristiche di frutta e verdura privilegiando gli aspetti di stagionalità e di territorialità, scopriamo che l’arancia è il frutto che è in grado di soddisfare il nostro fabbisogno giornaliero di vitamina C con soli 100ml di succo.
È un frutto, inoltre, ricco di zuccheri, vitamina B, proto vitamina A, calcio, potassio, magnesio, ferro e zinco.
Per questi suoi contenuti ha proprietà antinfettiva, antiemorragica, diuretica, riminalizzante, rinfrescante e tonica.
È indicata per le persone che soffrono di stati di anemia e che sono in fase di recupero dopo un’influenza o un ricovero: via libera alla spremuta di arancia a colazione se siamo reduci dagli acciacchi di stagione.
Per la ricchezza di vitamina C è utilissima in caso di periodi di stress, stanchezza mentale, come “elemento di rinforzo” in periodi di malattia di raffreddamento, vale a dire proprio in questi mesi. Ha un forte potere antiossidante per questo è indicata tra i frutti con valenza antitumorale e antinvecchiamento cellulare.
Aiuta anche in caso di fragilità capillare e mancanza di appetito.
In media 100 grammi di arancia apportano 35 kcal.
Per alcuni è difficile da digerire e sicuramente è meglio mangiarla al mattino o lontano dai pasti proprio per non appesantire la digestione.
Un famoso detto popolare sostiene proprio “al mattino l’arancia è oro, a pranzo è argento, ma alla sera è piombo” per indicare la difficoltà che può causare alla digestione questo frutto.
Per alcune persone più sensibili può essere, inoltre, che dia un leggero effetto lassativo se mangiata a digiuno.
I problemi di intolleranza digestiva possono, di solito, essere ovviati con l’assunzione non del frutto intero ma del succo spremuto.
Il succo va però estratto e bevuto subito perché si deteriora molto facilmente.
Per quanto, sicuramente più ricche di zuccheri, marmellate e gelatine di arancia – soprattutto se fatte in casa con meno zuccheri aggiunti – portano dietro parte dei benefici del frutto e sono di facile digestione.
Se siete in allattamento, chiedete consiglio al vostro medico sul da farsi, perché alcuni testi sconsigliano di mangiare arance in questo momento della vita, per il rischio di reazioni cutanee nel neonato.
Per chi come noi respira, almeno ogni tanto, l’aria eporediese, l’arancia è per forza di cose legata al carnevale. Il carnevale di Ivrea pare sia l’unico ad aver mantenuto un legame con il Medio Evo, l’epoca in cui questa festa è nata. La battaglia delle arance è il momento più rappresentativo della manifestazione. In principio pare si lanciassero fagioli e lupini per passare poi alle arance che erano considerate un frutto più esotico e ricercato.
Le arance si trovano oramai in ogni giorno dell’anno ma è meglio mangiarle in questa stagione per godere a pieno di tutti i benefici; se non riuscite proprio a farvele piacere sostituitele con qualche altro agrume!
A presto,
Elena