Ciao a tutti!
Negli scorsi articoli dedicati alla Riflessologia Plantare abbiamo avuto modo di conoscere insieme quali sono le sue origini e l’importanza dell’analisi visive e tattile.
In questo articolo andremo a scoprire insieme qual’è la sequenza di trattamento “standard” degli apparati (fermo restando che ogni operatore, in base alla propria esperienza, potrebbe decidere di fare delle piccole modifiche dell’ordine della sequenza con l’ottica di ottenere il miglior risultato possibile in base ai disequilibri che sta trattando).
Dopo un colloquio conoscitivo con il ricevente, dopo aver appurato che non vi sono controindicazioni al trattamento, e dopo aver seguito l’analisi visiva e tattile, siamo pronti per iniziare la fase operativa.
Apponiamo sul piede eventualmente un pò di olio neutro (media densità), crema neutra oppure qualche goccia di olio essenziale. Il trattamento nella maggior parte dei casi può essere eseguito a secco e cioè senza apporre oli e creme. In tal modo si riescono a percepire in modo migliore le informazioni che i punti riflessi ci trasmettono. Può aiutarci l’apporre un po’ di olio o crema nel caso in cui la pelle del ricevente sia molto secca o comunque quando si è sviluppato un buon livello di percezione a seguito di pratica costante.
Si inizia la fase pratica con le cosiddette “manovre di apertura” e cioè manovre di primo contatto sul piede che permettono di instaurare un primo “collegamento energetico” tra operatore ed utente ed inoltre risultano molto utili per distendere tensioni.
A questo punto si passa direttamente alla fase di trattamento specifico degli apparati iniziando con quello urinario (questo apparato si tratta sempre sia come primo e sia come ultimo della sequenza) con l’obiettivo di attivare i primi processi di eliminazione delle tossine.
Si passa poi al sistema nervoso, poi a quello linfatico e respiratorio. Non vi sono tempi di trattamento prefissati poiché l’operatore, in base al livello di disequilibrio che percepisce, opta per trattare per più o meno tempo ogni singolo punto riflesso dei vari apparati.
Si passa poi al trattamento dell’apparato muscolo-scheletrico e digerente (questi sono i due apparati più “corposi” da un punto di vista del numero di punti riflessi da trattare).
Si passa poi a trattare l’apparato cardiocircolatorio, poi il genitale e gli organi di senso. Il trattamento lo si completa con il sistema endocrino e poi lo si “chiude” trattando nuovamente l’apparato urinario.
A questo punto, prima di far alzare il nostro utente per il colloquio post-trattamento, eseguiamo qualche manovra di chiusura (prevalentemente piccole frizioni e movimenti di “risveglio”)
Per oggi e tutto e come sempre…grazie per l’attenzione!
Andrea