La meditazione non ha nulla a che fare con la religione, né tanto meno è attività esclusiva di credenti e asceti: il suo unico scopo è quello di favorire il contatto profondo con se stessi e il raggiungimento di una profonda pace interiore.
Questa antica pratica ha attraversato i millenni ed è arrivata fino a noi come un raffinato complesso di tecniche, che si differenziano le une dalle altre a seconda di modalità e obiettivi.
Dinamici o contemplativi, antichissimi o moderni, i metodi per meditare sono numerosi e alla portata di tutti, principianti ed esperti. È sufficiente scegliere quello più coerente con il proprio modo di essere e le proprie inclinazioni. Vediamo, dunque, quali sono le principali tecniche di meditazione: ce ne sarà senz’altro una adatta a voi!
Meditazione trascendentale – Importata in occidente da Maharishi Mahesh Yogi, questa tecnica meditativa ha il compito di liberare la mente da qualsiasi tipo di pensiero, raggiungendo momenti di vera e propria trascendenza. È caratterizzata dall’utilizzo di mantra, spesso appositamente scelti dal maestro, e permette di ritrovare l’armonia con il sé più profondo e il mondo circostante.
Meditazione zen – È la meditazione buddista, la più tradizionale e maggiormente conosciuta. Punto centrale di questa pratica è l’assoluta immobilità e la profonda concentrazione sulla respirazione, al fine di trattenere la propria mente nel momento presente. Maggior autocontrollo e consapevolezza sono i benefici più immediati di questa tecnica.
Meditazione dinamica – Elaborata dal maestro Osho, è quanto di più lontano possibile dall’idea di meditazione statica e contemplativa, anzi, fra tutte le tecniche, questa è la più impegnativa dal punto di vista dell’impegno fisico. Suddivisa in 5 fasi, alterna momenti di frenetica attività corporea ad altri centrati sull’ascolto di sé, per poi terminare con una sorta di celebrazione alla vita, attraverso una breve e dolce danza. Il fine di questa meditazione è riattivare le proprie energie e liberarsi da tensioni emotive.
Meditazione Vipassana – Di origine buddista, questa è una tipica tecnica di meditazione contemplativa. Finalizzata allo sviluppo di una piena consapevolezza della realtà, si pratica focalizzando la propria attenzione su corpo, emozioni, sensazioni e mente. Potendola praticare in ogni momento del quotidiano, questa pratica ha raggiunto una grande popolarità nel mondo occidentale, dove è difficile riuscire a ritagliarsi momenti di quiete e tranquillità per poter meditare.
Meditazione Kundalini – Elaborata dal maestro Osho, tra tutte le pratiche meditative, questa è probabilmente la più complessa. Non è una meditazione che si può imparare da soli: il lavoro si focalizza su un chakra alla volta e il fine ultimo è quello di risvegliare l’energia Kundalini, localizzata nella zona dell’osso sacro, per poter raggiungere la piena realizzazione spirituale. Data la sua complessità, è consigliabile affidarsi ad un maestro.
Meditazione Mindfulness – Il termine anglicizzato deriva dalla parola “sati”, che nella lingua utilizzata da Buddha per i suoi insegnamenti significa “consapevolezza”. Questa tecnica si basa sulla capacità di accogliere il presente senza giudicarlo, così com’è, evitando di coltivare sentimenti di insoddisfazione o risentimento nei confronti della vita. Sospendendo il giudizio sul mondo e su se stessi, si acquista una appagante accettazione di sé, degli inevitabili dolori che l’esistenza comporta e l’allontanamento di ansia e disagio emotivo.
Questo elenco, non esaustivo, vuole essere solo una piccola vetrina sull’affascinante pratica della meditazione: perché non provare?
Grazie a tutti per l’attenzione!
Andrea