Il linfodrenaggio è il metodo maggiormente riconosciuto per la riattivazione del nostro sistema linfatico. Per i puristi del massaggio, non può essere definito “massaggio” perché non va a lavorare sui muscoli: la linfa, infatti, scorre a livello connettivo e se le manovre del linfodrenaggio diventano troppo intense e profonde si rischia di non ottenere un effetto a livello linfatico ma muscolare. Definirlo o meno “massaggio” poco cambia, il linfodrenaggio è il trattamento più tecnico e meno improvvisato tra tutti quelli che si possono andare a compiere sulla persona a livello manuale – per lo meno a mio avviso.
Esistono varie tecniche di linfodrenaggio manuale (ce ne sono altre che invece delle mani dell’operatore utilizzano dei macchinari); quelle maggiormente utilizzate, le più conosciute e le più sperimentate in giro per il mondo hanno come punto in comune la delicatezza e la lentezza dei movimenti.
La gran parte delle sequenze sono date da manovre di pompaggio, di spinta leggera, di rotazioni appena accennate ma tutto con un ritmo lento e continuo: la linfa deve defluire verso le zone dei linfonodi di scarico corrispondenti senza aver la possibilità di tornare indietro.
Il numero delle ripetizioni di ogni manovra aumenta rispetto ad altre tecniche di massaggio e si ottiene quasi un rituale, una litania che l’operatore esegue solo sulle zone che hanno effettivamente bisogno di un linfodrenaggio. Un sistema linfatico “sano” non rallentato, non ha necessità di essere stimolato dell’esterno: è perfettamente in grado di lavorare in autonomia grazie all’azione compressoria dei muscoli.
Un trattamento di linfodrenaggio manuale è utile per tutti coloro che soffrono di ristagni linfatici. Chi soffre di caviglie gonfie, di gambe stanche che danno fastidio soprattutto alla sera, chi si sveglia al mattino con le mani gonfie o con il viso gonfio, chi ha una sensazione di pesantezza degli arti che è ben diversa come sensazione di stanchezza muscolare, chi soffre di allergie. Ecco in tutti questi casi un trattamento linfodrenante non solo è utile, ma spesso è l’unico metodo risolutivo.
Siamo abituati ad abbinare il linfodrenaggio alla cellulite: in realtà, l’aspetto estetico è quello meno importante quando si parla di quello che viene definito spesso come “il massaggio più medico che esiste”.
Certo un sistema linfatico che funziona bene difficilmente dà luogo alla cellulite. Ma un sistema linfatico rallentato o appesantito magari da farmaci o da sbalzi ormonali dà vita a problemi ben peggiori di quelli estetici.
Un ciclo di linfodrenaggio è utile per chi si ammala in continuazione magari di piccole cose ma fastidiose e ripetute. Serve per chi è soggetto a dolori da umidità perché vive o lavora a contatto con l’acqua o in posti eccessivamente umidi: i classici dolori da “umidità nelle ossa” tipici di chi vive tra nebbia e pioggia possono essere alleviati con questo trattamento.
È utile per chi si sente gonfio a causa di cure farmacologiche pesanti come psicofarmaci o a base di cortisone, purché il tutto ottenga il benestare del medico curante.
Può dare una mano alle donne incinte, dopo il terzo mese di gestazione, quando le gambe e le caviglie iniziano a gonfiarsi e a dar fastidio a causa del pancione che va a comprimere i linfonodi inguinali.
Anche chi fa sport può in alcuni casi, a seguito di determinati carichi di lavoro, avvertire il corpo pesante, in sovraccarico: ecco quindi la soluzione.
Il sistema linfatico è una parte complessa e ancora non del tutto conosciuta. Quel che è certo è che basta davvero poco per mandarla in tilt. Una giornata con tacchi vertiginosi può rallentare la linfa a livello delle gambe per diversi giorni. Il linfodrenaggio deve essere leggero proprio perché ha a che fare con un sistema complesso dove i linfonodi sono delicati e non si può rischiare di stimolarli in modo eccessivo, per non rischiare danni a livelli fisiologici.
La linfa, poi, come accennavamo, scorre a livello del sottocute: se premiamo troppo la nostra manovra andrà oltre alla linfa ricadendo sul muscolo.
La linfa ha una direzione centripeda che viene regolata dal lavoro muscolare, il linfodrenaggio va a lavorare in questo senso come aiuto. Assolutamente vietate tutte le manovre in direzione centrifuga se voglio agire su questo aspetto del mio ricevente.
Il linfodrenaggio deve essere lento e leggero per portare la linfa nella giusta direzione, alla sua zona linfonodale di competenza: sbagliare ritmo e intensità comporta un annullamento del mio lavoro, se non, in alcuni casi anche un danno per la persona.
Siamo abituati spesso a massaggi più intensi, ma proprio perché cambia la “dimensione” del nostro lavoro il tutto deve essere più leggero e delicato.
È anche importate il prodotto che viene usato per esguire il linfodrenaggio: se le mani dell’operatore scivolano troppo sulla cute non saranno efficaci a livello linfatico; ed è il motivo per cui tanti operatori o lavorano a secco se la pelle è sufficientemente idratata o utilizzano borotalco.
Si parla di linfodrenaggio a livello medico, a livello estetico e a livello olistico. Ogni operatore esegue il linfodrenaggio in base alle sue competenze e alle sue possibilità di azione. Il linfodrenaggio medico è utile nei pre o post intervento, in caso di mastectomie o di traumi gravi. A livello estetico si va a lavorare sull’aspetto fisico della persona concentrandosi su zone ben specifiche magari con l’utilizzo di prodotti mirati.
A livello olistico, il linfodrenaggio si esegue con l’intento di far ritrovare alla persona una sensazione di benessere, magari rimuovendo una situazione di fastidioso gonfiore localizzato.
Essendo un trattamento di grande impatto sul corpo, visto che il sistema linfatico è l’apparato che ci aiuta a ripulirci dalle tossine e gioca un forte ruolo a livello di sistema immunitario, è importantissimo avere l’ok del medico nel momento in cui la persona soffre di qualche patologia.
Di solito non basta mai un massaggio per risolvere una situazione qualunque essa sia, ma soprattutto nel campo del linfodrenaggio, partite consapevoli che si parla di ciclo di trattamenti: una singola seduta può dare sollievo ma non è quasi mai sufficiente.
L’augurio è che dopo aver letto questo articolo iniziate a pensare al linfodrenaggio come uno strumento potente ed importante per il vostro benessere senza più abbinarlo soltanto ad un discorso di cellulite!
Un abbraccio,
Elena