Tra tutti i trattamenti tradizionali della medicina cinese, la coppettazione è tra quelli meno conosciuti ed è anche quello più suggestivo e apparentemente misterioso.
Finalizzata al pieno ristabilimento dell’equilibrio fisico, questa pratica prevede l’utilizzo di coppette in grado di sbloccare il flusso energetico del corpo, favorendo la circolazione sanguigna e quella linfatica. Estremamente efficace per l’eliminazione delle tossine, la coppettazione si rivela un formidabile alleato per combattere la cellulite, alleviare dolori muscolari e i fastidi causati dall’artrosi. L’importante è che l’operatore sia davvero competente, perché questo trattamento richiede abilità e conoscenze specifiche, sia tecniche, che cliniche.
Il concetto su cui si fonda tale pratica è quello della suzione, pertanto si concretizza in una serie di coppette che avranno il compito di “risucchiare” sangue e linfa, favorendone la circolazione. Questi vasetti andranno posizionati in precise zone corporee e, in alcuni casi, verranno lasciati agire per un periodo che, di solito, varia dai 5 ai 10 minuti; in altre circostanze sarà l’operatore a farli scivolare lungo il vostro corpo, dopo averlo cosparso di olio di sesamo, di cocco o di oliva, per favorirne il movimento.
Quest’ultima tecnica è particolarmente efficace per trattare i disturbi del sonno, l’ansia e il tono dell’umore; al contrario, i vasetti verranno lasciati nella loro posizione originaria nel caso di sindromi dolorose, disturbi dell’apparato respiratorio e malattie gastrointestinali.
Per prima cosa, l’operatore vorrà sostenere con voi un breve colloquio, al fine di stabilire una diagnosi e valutare su quali parti del corpo sarà più opportuno posizionare le coppette.
Il passaggio successivo sarà quello di creare il vuoto all’interno dei vasetti. Già, perché solo in questo modo saranno in grado di “succhiare” la vostra pelle e sbloccare il flusso di sangue e linfa.
Per creare un vuoto all’interno delle coppette, l’operatore potrà seguire uno delle due tecniche:
• Coppettazione a caldo – questa tecnica richiede una grande preparazione e abilità. Per creare il vuoto all’interno della coppetta, l’operatore inserirà in quest’ultima un fiammifero che brucerà tutto l’ossigeno, creando così un “vacuum”: solo a questo punto, con gesti rapidi ed esperti, apporrà la coppetta sul vostro corpo, facendola aderire perfettamente alla cute. In questo modo si creerà un “risucchio”, che sarà lasciato agire per qualche minuto.
• Coppettazione a freddo – questa modalità è di recente applicazione e richiede l’utilizzo di speciali coppette a pompa meccanica: in pratica, in cima ai vasetti è presente una sorta di palloncino che risucchia tutta l’aria, creando il vuoto necessario per il trattamento.
Ad oggi, quest’ultima è la tecnica più usata e i motivi sono principalmente due: innanzitutto è più semplice ed evita al ricevente il rischio di scottature, in secondo luogo l’effetto della suzione è più graduale e piacevole.
Il rischio più evidente di questa pratica lo correte solo se scegliete la coppettazione a caldo e risiede nel pericolo di bruciature durante l’applicazione dei vasetti: ovviamente questi saranno molto caldi ed è necessaria una grande abilità da parte dell’operatore per non bruciarvi. Al contrario, la coppettazione a freddo non presenta alcun rischio.
Per quanto riguarda le controindicazioni, sappiate che nessun operatore ve la praticherà in presenza di dermatosi, ferite e bruciature solari, ma potrà negarvela anche in presenza di magrezza eccessiva ed ossatura troppo pronunciata.
In ogni caso, siate sempre sinceri e riportate ogni dettaglio sul vostro stato di salute: sarete saggiamente consigliati e potrete godervi questo trattamento senza correre rischio alcuno!
Grazie a tutti!
Andrea