Antichissima tecnica della medicina tradizionale cinese, la moxibustione trae il suo nome dal termine giapponese Moe Kusa, che letteralmente viene tradotto con “erba che brucia”. Ed è infatti di questo che si tratta. Viene utilizzata un’erba nota anche come “erba scacciadiavoli”, il cui nome reale è Artemisia, con la quale vengono creati piccoli sigari o coni che poi si lasciano bruciare vicino alla pelle del paziente. Questo succede oggi, perché in passato la medicina cinese prevedeva anche di far bruciare l’erba direttamente sulla pelle, producendo ustioni di secondo grado. Ma state tranquilli: nessun operatore occidentale lo farebbe e addirittura la medicina tradizionale cinese sta abbandonando tale pratica.
Questa tecnica è frutto della tradizione medica cinese, pertanto è perfettamente in linea con i suoi paradigmi. Per la medicina cinese, infatti, il nostro corpo è composto da due forze, lo Yin e lo Yang, e ogni malattia sorge in conseguenza di un loro squilibrio. Le malattie da eccesso di Yin possono essere guarite solo dal calore ed ecco quindi che la moxibustione diventa un validissimo alleato per alleviare i sintomi di patologie a carico dell’apparato respiratorio.
Bruciare Artemisia in corrispondenza dei punti di agopuntura, sotto i quali scorrono i meridiani che trasportano l’energia, è un efficace sistema per riportare yin e yang in equilibrio e ripristinare il normale flusso di energia nel corpo.
Per questo trattamento è necessaria una certa quantità di Artemisia, che va rigorosamente raccolta durante il solstizio d’estate e lasciata esposta al caldo sole di giugno fino a che non è completamente secca. A quel punto viene triturata in un mortaio e con l’impasto ottenuto si modellano dei lunghi sigari, o dei piccoli coni o palline, con i quali si andrà a diffondere calore sui corretti punti di agopuntura.
Il sigaro viene acceso, avvicinato al ricevente e lasciato bruciare a poca distanza, affinché la pelle possa percepire il forte calore da essi sprigionato, contribuendo a ripristinare il corretto flusso di energia e di sangue all’interno del corpo.
Questo trattamento va effettuato con molta cautela e richiede una certa abilità da parte dell’operatore, che deve mantenere il sigaro incandescente a poca distanza dalla pelle anche per 20 minuti consecutivi, senza ovviamente bruciare il ricevente.
Questa pratica è consigliata per tutti quei disturbi legati, in un modo o nell’altro, al freddo: asma, bronchiti, cervicali e dolori articolari possono essere alleviati grazie alla moxibustione, mentre è totalmente sconsigliata in caso di febbre elevata e ipertensione.
I bambini sotto i 10 anni non dovrebbero mai sottoporsi a questo trattamento, così come devono evitarlo tutti quegli individui che presentando irritazioni cutanee, tagli, ferite o bruciature.
Sembra strano, ma la moxibustione è consigliata, invece, per le gestanti, che intorno alla trentacinquesima settimana possono sottoporsi a questo trattamento per favorire il corretto posizionamento del feto prima del parto.
Insomma, se non avete paura del fuoco, questo è il trattamento che fa per voi. Se invece ne siete intimoriti, pensate al benessere che proverete una volta che Yin e Yang saranno tornati in armonia e lasciatevi tentare: non ve ne pentirete!
Grazie a tutti!
Andrea