Per tanti ancora il Tai Chi è una ginnastica cinese da vecchietti, una serie di movimenti lenti che salvaguardano le articolazioni e tengono lontana l’immobilità della casa di riposo.
In realtà, il Tai Chi è un’arte marziale che unisce aspetti di meditazione alle applicazioni marziali vere e proprie e ha al suo interno numerose forme o sequenze di movimenti che prevedono l’utilizzo di armi come spada, sciabola, alabarda, ventaglio, pugnale…
Il Tai Chi è strettamente collegato al Qi Gong o Chi Kung, che letteralmente significa tecnica, lavoro sull’energia. Si trovano tracce di quest’arte nella Cina del 2700 a.C.
Si ritiene che questa disciplina energetica nasca dallo yoga indiano unito alle conoscenze energetiche di primordiali tecniche cinesi. Racchiude innumerevoli esercizi abbinati alla respirazione per migliorare il livello energetico del corpo e mantenerlo in uno stato di salute sia fisico che mentale. Vi sono differenti scuole di Qi Gong tra cui anche una che mostra esercizi con finalità medico terapeutiche sulle basi della Medicina Tradizionale Cinese. Ci sono forme più giocose ispirate agli animali ed esercizi molto più tecnici e faticosi come, ad esempio, quelli per il lavoro di allungamento a livello tendineo.
Non si sa bene quando e chi abbia deciso di creare un’arte che lavorasse a livello olistico corpo-mente-spirito ma che nel contempo fornisse chiari insegnamenti di auto-difesa. Come per tanti altre arti marziali, il sapere fu diffuso per secoli tramite la pratica e non libri scritti anche proprio per non rivelare ai nemici i propri segreti da combattimento.
La legenda vuole che durante la dinastia Sung (960-1278) un monaco taoista San Feng si isolò su un monte dopo aver studiato arti marziali a Shaolin, il famoso regno del Kung Fu. Durante una sua meditazione vide il combattimento tra una gru ed un serpente e osservò come il serpente muovendosi a spirali con calma e continuità finì per stancare e far desistere la gru che, invece, si dimenava con potenza. Da lì iniziò a lavorare su quest’arte marziale che fa della fluidità di movimento e della leggerezza la chiave di lettura di una vita vincente.
Esistono vari stili di Tai Chi o Tai Chi Chuan. I più diffusi al mondo sono le scuole Chen (la più antica), Yang (la più diffusa), Wu e Su.
Ogni scuola ha protocollato e rifinito delle sequenze che mirano a ricreare una simulazione di combattimento ma che insegnano soprattutto a lavorare sulla calma della mente, il tutto unito alla respirazione.
I concetti teorici energetici sono quelli della Medicina Tradizionale Cinese: l’equilibrio e la centratura su se stessi sono fondamentali per sconfiggere i nemici in passato e i nemici interiori nel presente attuale.
Secondo i principi del Tao, di yin e yang, nulla si crea e nulla sta immobile: i movimenti a spirale, danno origine ad un moto energetico continuo che va a riequilibrare l’energia del corpo e permette di staccare la mente per dedicarsi solamente alla pratica.
La postura di lavoro del Tai Chi permette di mantenere la muscolatura e le articolazioni in salute: di fatti è utilissima per chi soffre di dolori cervicali e atteggiamenti posturali errati dati da ore e ore fermi al pc.
Il bello del Tai Chi, a mio avviso, è che ognuno può trovarci quello che cerca: meditazione, movimento, arte marziale, energia… E da ogni cosa poi ci si evolve, si va oltre, in un cammino alla scoperta di se stessi.
Il Tai Chi non è ginnastica, non è meditazione, non è arte marziale: è tutto questo e anche di più. Come sempre, l’unica soluzione è provare! Ma non scoraggiatevi alla prima lezione, datevi un attimo di tempo per capire, per provare e per sentire i risultati del lavoro su di voi!
Un abbraccio,
Elena