Il nostro pianeta è interamente immerso in un reticolo elettromagnetico che può incidere sul nostro stato di benessere, la cosiddetta rete di Hartmann. Non ci credi? Eppure a sostegno di questa tesi, che rientra a pieno titolo nella geobiologia, vi sono decine di esperimenti.
E se non bastassero, sarebbe sufficiente osservare con attenzione la natura che, più sensibile di noi alle variazioni elettromagnetiche, si adatta o, a volte soccombe, a questo bombardamento: quelle formiche che camminano sempre sugli stessi percorsi e quei filari di alberi malati, tra tante piante perfettamente sane, sono solo due fra i tanti esempi che ci suggeriscono come, in corrispondenza della rete di Hartmann, qualcosa di particolare accada.
I rabdomanti sostengono da sempre che tutto il nostro pianeta sia circondato da un reticolo geoenergetico, ma è solo nel 1935 che le ricerche di Ernst Hartmann approfondiscono le conseguenze dei campi elettromagnetici sulla nostra salute.
Immagina un condensatore: bene, la terra rappresenta il polo negativo e il cosmo circostante è il polo positivo. Queste due cariche di segno opposto creano un campo elettromagnetico, che avvolge il nostro pianeta come una rete, le cui maglie corrono a una distanza di circa 2 metri l’una dall’altra in direzione nord-sud e 2,5 metri in quella est-ovest.
Dentro questa maglia, si muove il campo elettromagnetico, che diventa pericoloso solo in corrispondenza di punti ben precisi:
• Zone neutre – sono quelle che si trovano all’interno di ogni riquadro. Qui le radiazioni non sono intense e rappresentano un luogo nel quale la nostra salute è al sicuro. Pertanto sono le zone migliori nelle quali dormire o rimanere per molto tempo.
• Pareti – sono le maglie vere e proprie, nelle quali l’intensità del campo è di livello medio e che, se non alterate da fenomeni particolari, rappresentano ancora dei luoghi sicuri per l’individuo.
• Nodi geopatogeni– queste sono le zone da evitare. I nodi, ossia i luoghi in corrispondenza dei quali si intersecano le pareti, restituiscono un forte campo elettromagnetico che, in determinate condizioni, può favorire l’insorgenza di disturbi e di vere e proprie patologie.
Quali sono queste condizioni? Faglie, sorgenti d’acqua sotterranee, giacimenti di petrolio o metano, ma anche qualsiasi tipo di anomalia geologica in grado di vibrare e irradiare. D’altra parte è accertato che tutti i materiali sprigionino campi radianti ed è quindi ovvio che questi incidano sul corpo umano che, per sua natura, utilizza una serie di frequenze per il funzionamento del suo sistema neurovegetativo.
Se le frequenze elettromagnetiche prodotte dal reticolo di Hartmann si sovrappongono o sostituiscono alle frequenze naturali del corpo umano, possono indebolire la capacità del corpo di resistere agli attacchi dei patogeni.
Parliamoci chiaro: l’unico modo efficace per proteggersi dagli effetti della rete di Hartmann è avere ben chiaro dove e come si sviluppano le maglie ed evitare di dormire in corrispondenza dei nodi geopatogeni.
Se sospetti che un nodo sia proprio in prossimità di un pilastro delle fondamenta della tua casa, sappi che dovrai scegliere un altro luogo dove dormire, a maggior ragione se da lì passano anche le tubature dell’acqua.
Più a lungo resterai esposto all’irradiazione, maggiore sarà la possibilità che tu possa sperimentare problematiche quali ad esempio l’insonnia, cefalea, vertigini.
E non sottovalutare nemmeno i campi magnetici ed elettrici che investono la tua casa. Elettrodomestici, modem e TV sprigionano anch’essi campi nocivi per la tua salute: almeno quando vai a dormire, ricordati di spegnerli o, meglio ancora, rimuovi le prese elettriche.
Magari non potrai schermare totalmente la tua casa dai pericolosi effetti della rete di Hartmann, ma almeno risparmierai al tuo corpo una massiccia dose di campi elettromagnetici, frutto della modernità in cui vivi.
Grazie a tutti!
Andrea