Edward Bach descrive con queste parole le persone che sono Agrimony:” Persone gioviali, allegre, piene di buonumore che amano la tranquillità e sono disturbate da litigi o diverbi, e per evitarli sono disposte a grandi rinunce. Benché generalmente tormentate da problemi, irrequiete e preoccupate nel corpo o nello spirito, nascondono tali crucci dietro il proprio buonumore e il loro essere burlone e sono considerate ottimi amici da conoscere.”
Mi sono da poco imbattuta in una persona Agrimony… un ometto di 55 anni che ha cresciuto da solo due figli dopo una separazione burrascosa. Dagli occhi azzurri e profondi come il mare che ama, lui costretto a vivere in montagna perché lì è nato e lì vivono i due genitori anziani che hanno bisogno di presenza ed assistenza. Sempre solare, ironico, dalla battuta pronta. Che mentre si preoccupa sinceramente per la crisi d’ansai dell’edicolante sotto casa, ti dice per caso che le è appena morta la sorella per un tumore. E capisci dalle parole il dolore profondo, dolore che tiene nascosto sotto un viso che regala battute e risate. Il signor Agrimony è amato da tutti, ha un’intelligenza innata che lo porta a capire con chi e su cosa può scherzare e sa quando fermarsi per non esagerare. È un gran lavoratore, che non dice mai di no, neanche dopo le notti insonni al capezzale della sorella o prima ancora quando i due bambini piccoli avevano bisogno di mille cure e di mille attenzioni.
È il primo da chiamare per una cena, una festa, una vacanza: perché ha spirito pratico e non è mai di cattivo umore, se c’è lui il successo è assicurato e gli imprevisti risolti.
Il signor Agrimony dice quel che pensa, ma se parla di sé, non lo fa per far emergere emozioni o pensieri negativi, tutto è sempre gioioso, allegro, si prende anche volentieri in giro.
Il “mio” signor Agrimony non si concede il lusso di una giornata no e fa finta di prendersi in giro anche quando cerca di far apparire le sue ansie, le sue preoccupazioni e i suoi malanni. Di solito, Agrimony non soffre di paranoie o cose di poco conto: se un Agrimony avverte di avere qualcosa che non va e cerca di parlarne è perché questo malessere è presente da tempo ed inizia ad essere un fardello importante da sopportare.
Agrimony pensa di non dover mostrare il lato oscuro di sé, ritiene che non sia importante e pensa che l’indossare una maschera felice sia l’unico modo per farsi che gli altri stiano bene.
Il grande terrore inespresso di Agrimony è quello di non essere più amato e di rimanere solo. Agrimony tendenzialmente non ha mai imparato a parlare delle sue emozioni e magari le uniche volte che l’ha fatto è stato tradito o peggio ancora abbandonato.
Per questo motivo preferisce tenersi tutto dentro, mentendo agli altri e il più delle volte anche a se stesso. Gli amici e i familiari di Agrimony ci rimangono male quando per sbaglio scoprono i suoi malesseri perché mai se lo sarebbero aspettato.
Agrimony è il classico clown che dietro alla maschera piange: ci vuole pazienza e amore per fargli capire che può togliere ogni tanto la maschera e permettere alle lacrime di scorrere.
Agrimony dovrebbe imparare che di alcune persone si può fidare, che certe persone non lo abbandonerebbero anche se vedessero le sue giornate no e i suoi pensieri cupi. Se si costringe a mantenere sempre e comunque la maschera felice rischia di implodere o esplodere. Il dover in un certo senso sempre recitare può diventare pesante e può portare ad evitare problemi di salute che poi potrebbero aggravarsi fino ad un punto di non ritorno.
È importante per Bach che Agrimony riconosca, intanto, il suo stato e che riesca a rintracciare nella sua cerchia di amicizie e familiari qualcuno con cui aprirsi e rivelarsi veramente, scoprendo che pur togliendo il velo non viene escluso o allontanato.
Agrimony tendenzialmente cresce in questo modo ed il cambiamento è difficile e doloroso: per forza di cose se Agrimony cambia in modo radicale perderà contatti e presunti amici.
La persona Agrimony deve prendere atto della sua forza e capire che può vivere anche senza la presenza degli altri e che il silenzio può non far paura.
Dal canto nostro, non Agrimony, diventa importante ascoltare le sue parole, darci il giusto peso e far capire che è umano avere delle giornate piene di nubi in cui manca la voglia di scherzare.
Un abbraccio, soprattutto al signor Agrimony che sta tentando di cambiare ?
Elena
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Memento:
Ci sono delle situazioni in cui il rimanere nel passato ha una valenza patologica importante, è fondamentale capire quando una situazione è lieve e quando invece occorra affidarci a medici esperti.
Come sempre, come per tutti i Fiori, la Floriterapia è adatta a tutti, non crea interferenze con nessuna cura farmacologica.
Mai e poi mai va a sostituirsi ai consigli e alle prescrizioni del tuo medico!!!