Il nostro corpo non si nutre di solo cibo, ma anche e soprattutto di ossigeno. Respirare è un qualcosa di innato e naturale, ma quante volte mentre siamo in tensione e sotto stress andiamo in apnea e ci dimentichiamo di respirare? Quante volte ci accorgiamo di sospirare profondamente perché siamo in carenza di ossigeno?
Per chi lavora nel campo olistico, il ritmo e la profondità del respiro del ricevente è un importante segnale di valutazione: riusciamo a capire quanto la persona sia in tensione, quanto si lasci andare e quanta empatia si sia ricreata. Ci sono tecniche che si basano unicamente sul respiro ed altre che impongono all’operatore di mantenere lo stesso ritmo di respirazione di chi sta trattando.
Per mettere a disposizione ossigeno al nostro corpo, sfruttiamo il lavoro delle vie aeree superiori, delle vie aeree inferiori e i polmoni.
Le via aeree superiori sono naso, faringe e laringe. Il naso ha la funzione di riscaldare, di pulire e di umidificare l’aria che introduciamo. La faringe mette in comunicazione il naso con la bocca, è una struttura ricoperta di mucosa formata dalla rinofaringe e dalla gola: è in comune con l’apparato digerente.
La faringe trova la sua continuazione nella laringe che ospitando le corde vocali è la parte del nostro corpo che ci regala la voce e la capacità di parola. È anche predisposta a controllare che il cibo non imbocchi la via della trachea.
Bronchi e bronchioli, invece, fanno parte delle vie aeree inferiori e vengono spesso chiamati albero bronchiale. Abbiamo vie aeree esterne e vie interne ai polmoni. Le vie esterne sono i bronchi primari extra polmonari di destra e di sinistra. Mentre le vie interne sono i bronchi secondari, terziari, i bronchioli che si trovano tra i due polmoni.
Il fulcro dell’apparato respiratorio sono i polmoni: ne abbiamo due dal tessuto spugnoso ed elastico, protetti dalla gabbia toracica. Il polmone destro è più grande di quello sinistro perché questo cede spazio al cuore. Il polmone destro è diviso in tre zone chiamate lobi, mentre il sinistro ha solo due lobi.
Il movimento di espansione e di contrazione dei polmoni determina le fasi di inspirazione e di espirazione.
A regolare questi movimenti ci pensa in gran parte il diaframma, un muscolo che divide la cavità toracica da quella addominale di cui abbiamo già parlato in un precedente articolo.
La necessità di respirare correttamente
Una corretta respirazione permette di ossigenare al meglio il nostro corpo. Dando la respirazione come un qualcosa di scontato – come d’altra parte è – non ci rendiamo conto di quanto spesso respiriamo male.
Molti dolori muscolari sono spesso causati da un respiro affannoso, non profondo, quasi interrotto a metà.
Il corretto respiro permette, inoltre al diaframma di massaggiare i nostri organi addominali e sono in molti ad aver superato malesseri inspiegabili proprio solo con la respirazione.
L’uomo ha sempre prestato attenzione alla respirazione come fase fondamentale per il benessere. Pensiamo agli esercizi di respirazione yogica che sono i più famosi, ma tutte le arti marziali e di meditazione vedono il respiro come la chiave del successo. Ed il canto, arte antica e diffusa ovunque, altro non è che un modo di imparare a respirare e a modulare i movimenti di questo apparato.
Gli esercizi di respirazione in questi anni di ritmi mentali frenetici ci permettono di portare la nostra attenzione unicamente ad un qualcosa di istintivo e semplice: un modo per concentrarci su un dettaglio e da lì staccare la spina e trovare nuove soluzioni.
Respirare ci permette di far pace con il nostro io più puro e ci nutre non solo di ossigeno ma anche di nuova vitalità. Provate a concedervi una passeggiata in un parco o in riva al mare pensando solo a respirare, nient’altro che respirare… Non vi ritrovate più in pace con voi stessi?
Un abbraccio!
Elena
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