L’arnica montana (chiamata anche erba delle cadute o tabacco di montagna) è uno tra i più utilizzati rimedi naturali per il trattamento di disturbi legati al sistema cutaneo e all’apparato osteoarticolare.E’ largamente impiegata uso topico, sotto forma di pomata, olio o unguento, in caso di edemi.
L’arnica è molto diffusa nel centro Europa e nelle zone prative delle Alpi e degli Appennini (di norma sopra i 2000 metri). In generale ama i prati umidi di montagna.
L’arnica appartiene alla famiglia botanica delle Asteraceae, conosciute anche come Compositae. E’ una pianta erbacea perenne, dal fusto eretto e con poche ramificazioni. Può raggiungere circa i settanta centimetri di altezza.
Le foglie sono lanceolate e ghiandolose. I capolini sono di un colore giallo-arancione e si possono presentare solitari o in piccoli raggruppamenti. Per comporre i vari rimedi si utilizzano esclusivamente i fiori essiccati.
Le principali proprietà dell’Arnica sono: antiinfiammatoria, antinevralgica, anti traumatica, analgesica. Trova frequente impiego in ambito sportivo come rimedio anti fatica.
È inoltre indicata in caso di punture d’insetti e lievi infiammazioni cutanee. In ambito omeopatico rappresenta un valido aiuto per trattare disturbi neurologici e stati di apatia profonda/depressione.
E’ inoltre molto utile ridurre il dolore dovuto a traumi (come urti e cadute) poiché favorisce il riassorbimento dei lividi.
L’arnica montana può presentare effetti collaterali e controindicazioni. E’ assolutamente da evitare l’ingestione del prodotto (che risulta essere velenoso). L’uso interno è stato infatti abbandonato perché l’assunzione di arnica per via interna può scatenare irritazioni gastriche e numerosi altri effetti collaterali
Ad alte concentrazioni l’arnica può provocare formazione di vescicole e necrosi cutanea. L’uso prolungato può determinare l’insorgenza di dermatiti. Creme e pomate non devono essere utilizzate sulla cute lesionata o in presenza di dermatite.
L’utilizzo di arnica è anche controindicata nel periodo della gravidanza e nel successivo periodo di allattamento al seno.
Grazie a tutti!
Andrea