In alcuni vecchi articoli abbiamo parlato di diverse forme di riflessologia: plantare, della mano, Dien Cham. Tutte discipline olistiche valide, provate e protocollate: ma quale scegliere da profano in materia quando ho qualche disequilibrio che voglio risolvere attraverso una riflessologia?
Il mondo olistico “ci parla”, ci attira in modo empatico. In un certo senso ci chiama. Se, pur non sapendo null’ altro che il nome, ci viene voglia di provare ad approciarci ad una disciplina, vuol dire che quella è la più adatta per noi, per lo meno in questo determinato momento di vita e per il problema che ci sta dando noia adesso.
Se vi ritrovate sempre a leggere articoli di riflessologia plantare, se mentre prendete un caffè al bar sentite nel tavolino vicino che parlano di riflessologia plantare, se trovate in giro solo pubblicità di riflessologia plantare…allora tentate quella strada con fiducia e curiosità.
Sbagliato farsi convincere a tutti i costi a provare, quando una nostra vocina interiore ci dice che non fa per noi ed ancora più sbagliato non aver il coraggio di annullare l’appuntamento preso e recarsi alla seduta come se andassimo al patibolo.
Inoltre, ognuno di noi si rilassa in modo diverso. Se mi sciolgo e mi addormento in piedi al solo pensiero di qualcuno che mi massaggia il viso, probabilmente sarò più incline ad una riflessologia facciale.
Se adoro farmi massaggiare le mani e me le massaggio da sola per rilassarmi a fine giornata, vuol dire che a livello energetico le mie mani comunicano di più con il mio cervello ed il mio corpo.
Se vado in ansia alla sola idea di farmi toccare i piedi….meglio evitare la riflessologia plantare.
Partiamo dal presupposto che il mondo olistico è dettato dalla soggettività e che non ci può essere il metodo giusto per tutti. A livello generico per i grandi numeri, la riflessologia plantare è maggiormente efficace su problemi presenti da tempo e soprattutto di natura nervosa: lavorando sulla mappa più lontana dal cervello permette un profondo rilassamento che produce risultati apprezzabili dopo qualche seduta.
La riflessologia della mano è una tecnica pronto uso, veloce, facile da attuare senza necessità di lettino o di particolari attenzioni. Le mappe della mano non sono però così dettagliate, mancano di alcuni punti riflessi. È un metodo che da risultati apprezzabili ma bisogna insistere molto sul singolo punto.
La riflessologia del viso è veloce da eseguire, pochi punti essenziali, diventa un metodo di impatto anche solo con una seduta se il malessere si è appena presentato.
La risposta veloce è no. Le singole riflessologie possono lavorare in sinergia tra loro. Importante però a mio avviso affidarsi ad un singolo operatore o ad operatori che lavorano in equipe e conoscono i rispettivi metodi di lavoro.
I conflitti energetici,infatti, possono nascere se mischio a caso e senza un’attenta analisi vari metodi. Ben venga quindi mixare le varie tecniche di riflessologia se concordate con il vostro operatore olistico di fiducia.
In sostanza, se avete voglia e curiosità di provare una seduta di riflessologia provate senza troppe remore: potreste trovare una nuova via per il vostro benessere!
Un abbraccio,
Elena