Qualche giorno fa qua c’è stato un caldo davvero torrido e più che altro umido: c’era chi diceva che erano anni, secoli, millenni, che non si registrava un tale calore; io avevo il mio mantra perenne “Che caldo, voglio che arrivi Ottobre”.
Al di là dell’esagerazioni a me pareva di essere tornata in Cina, nell’estate di qualche, troppi anni fa, quando l’umidità era così alta che mi sembrava di respirare acqua e non ossigeno.
Di conseguenza i clienti che arrivano in studio lamentavano malesseri simili: gambe gonfie, dolore alla cervicale da aria condizionata, nervosismo…
Una mia collega shiatsuka pura mi fa sempre ridere dicendomi che noi lavoriamo a seconda del meteo, ma alla fine non ha tutti i torti!
In uno di questi afosi pomeriggi, mi scrive uno di quei pseudo parenti che forse si ricordano di te per gli auguri di Natale ma poi voglio un appuntamento prima di subito. È un ragazzo giovane, sportivo e dinamico che di solito lamenta fastidi alla zona cervicale e dorsale. Gli do l’appuntamento prima di subito non investigando sul perché e il per come, così quando arriva in studio mi sorprende parlandomi di un mal di testa causato dall’aria condizionata. Un dolore in zona seni frontali che si irradia fino alla nuca e più lieve ai denti e alla mandibola. Mi racconta di un fastidio non così forte ma noioso perché non gli dà tregua da due giorni e si sente anche gli occhi gonfi. Lavora in un ufficio dove non conoscono le mezze misure per l’aria condizionata e la sua scrivania si trova di fronte al condizionatore. “Mi sono sentito, dopo un paio d’ore alla scrivania l’altro giorno, proprio invaso da questa aria fredda e umida. Come se entrasse dal naso e si insidiasse nella testa”. È un tipetto abbastanza melodrammatico ma aiuta molto ad individuare le cause dei suoi squilibri, perché in effetti è ben consapevole ed attento al suo benessere.
Il primo mio istinto è stato quello di affrontare il disequilibrio con una seduta di riflessologia plantare ma mi stoppa perché ha un paio di verruche su un piede. Ci sarebbe la riflessologia della mano, ma un paio di mesi fa si era slogato un polso giocando a pallavolo e non ritengo la zona adatta per un trattamento di riflessologia.
Ci sarebbe il Dien Cham’, la riflessologia facciale vietnamita, ma non mi convince come metodo. Visto che il problema è localizzato sul volto e sulla testa, temo in primis che il trattamento risulti troppo doloroso e in secondo luogo perché a livello energetico è come se ci fosse un blocco, un ovattamento della zona.
E quindi?
Pensa, che pensa, che ripensa perché qualcosa vorrei proporre, ricordo che per la Medicina Tradizionale Cinese l’aria condizionata è catalogata come una causa di umidità. Umidità che crea ristagno, blocco di liquidi nel corpo e dà malesseri noiosi quanto impregnanti. L’umidità che lavora nel corpo in modo subdolo, che mette radici e ce ne accorgiamo quando spesso il disequilibrio si è manifestato. Faccio un’associazione di idee, di studi, di discipline e gli propongo un trattamento di linfodrenaggio manuale con precedente apertura delle stazioni linfatiche del collo.
Come chiusura del trattamento, soprattutto in considerazione del fatto che il mio ricevente si era addormentato, eseguo alcune tecniche del massaggio zonale della testa che ha finalità rilassanti.
A fine trattamento, il mal di testa è svanito così come la sensazione di gonfiore agli occhi. Inoltre si sentiva reduce da un sonno ristoratore che, effettivamente, mancava da qualche giorno sempre a causa del caldo eccessivo.
L’ho poi risentito il giorno successivo e mi ha confermato la scomparsa del fastidio senza particolari “crisi di guarigione” post trattamento.
In una visione oriente-occidente, il massaggio linfodrenante che lavora sul sistema linfatico va a lavorare sull’umidità presente o che si insinua nel corpo aiutandone la corretta gestione da parte dell’organismo.
Speriamo che il caldo continui con meno afa!
Vi abbraccio!
Elena