Il nostro rachide cervicale è formato da 7 vertebre che ci permettono la rotazione della testa e sostengono il cranio, oltre a proteggere il midollo spinale.
Le prime due vertebre cervicali sono l’atlante e epistrofeo.
L’atlante si articola con il cranio, non ha un corpo evidente e viene incorporata dall’epistrofeo. Ha una forma sottile ad anello con un arco anteriore ed uno posteriore. Questi archi hanno dei solchi collegati alle arterie vertebrali che entrano poi nel cranio attraverso il passaggio definito forame magno.
L’epistrofeo ha una forma particolare con un processo a forma di dente che si articola con l’atlante. Questa articolazione è quella che permette la rotazione della testa.
Dalla terza alla sesta vertebra cervicale troviamo un aspetto simile. Queste vertebre hanno un corpo anteriore e un arco vertebrale posteriore. Il loro corpo è più piccolo rispetto alle vertebre delle altre zone della colonna vertebrale ed ha una forma pressoché cilindrica.
La settima vertebra cervicale, invece, ha una forma differente: ha un processo spinoso più grande ed è facilmente riconoscibile al tatto. È la vertebra più prominente che vi potete sentire se vi toccate la base del collo.
Qualunque tipo di lesione in questa zona del nostro corpo può portare a conseguenze gravi del nostro corpo. Dalla quarta vertebra cervicale parte la coppia di nervi spinali che vanno a comandare il diaframma, muscolo essenziale della nostra respirazione. Qualunque lesione sopra a questo livello possono essere letali per l’individuo.
La lussazione delle vertebre, infatti, può portare a danneggiare in modo tagliente il midollo spinale e a lesionare i nervi spianali che da qui partono per raggiungere le parti del nostro corpo che ci permettono la compatibilità con la vita.
Per questo motivo, è basilare che in caso di un incidente grave, quando non si può escludere un danno al collo, non venga mossa la persona coinvolta. La base del dente dell’epistrofeo, ad esempio, si può fratturare e se il frammento spezzato si sposta, basta questo per determinare la morte.
Qualunque tipo di lesione alla colonna vertebrale è pericolosa, ma se la lesione coinvolge le prime quattro vertebre, siamo davvero tra la vita e la morte: questo il motivo per cui questa zona è così importante ed il motivo del martellamento durante i corsi di primo soccorso sul concetto di non muovere la persona infortunata.
Tra la quinta vertebra cervicale e la seconda toracica, partano i nervi spinali che vengono denominati plesso brachiale. Il funzionamento del plesso brachiale permette il movimento degli arti superiori, mano compresa.
Il plesso brachiale viene suddiviso in zona: abbiamo la parte definita radice che è più vicina alle vertebre e poi man mano che ci allontaniamo troviamo il tronco, le divisioni, le corde e le branche. Più si scende lungo il braccio e più i nostri nervi si ramificano in modo da dare e ricevere impulsi ad e da ogni zona di questa parte del corpo.
È la presenza del plesso brachiale che porta spesso ad avvertire dolori alla cervicale che si irradiano al braccio: anche le più banali contratture possono andare ad infastidire un nervo che andrà a rilasciare la sensazione di dolore o di formicolio lungo la sua ramificazione.
In un prossimo articolo parleremo delle vertebre della zona dorsale/toracica
Un abbraccio!
Elena
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