Quando si parla genericamente di mal di schiena quasi tutti pensiamo alla zona lombare e visualizziamo due mai appoggiate sulla parte bassa del nostro dorso a dare sollievo ad uno dei dolori più diffusi, se non il più diffuso.
Quando si parla di zona lombare si parla di 5 vertebre che si collocano tra le 12 vertebre dorsali e le 5 sacrali.
Sono identificate con la lettera L e con i numeri da 1 a 5 secondo il posizionamento cranio – caudale (scusate mi piace tanto questo termine così aulico e misterioso 😊 😊 …. Non vuole dire poi niente altro che vengono numerata da 1 a 5, dove la vertebra lombare 1 è quella più vicina al cranio e la vertebra lombare 5 è quella più prossima alla cauda equina, ovvero la parte del nostro sistema nervoso dove il midollo spinale finisce e si unisce con i nervi che si trovano in zona lombo-sacrale-coccigea)
Le vertebre lombari hanno l’ingrato compito di sorreggere gran parte del peso del nostro corpo. Proprio per questo sono le vertebre più forti e più grandi della nostra colonna vertebrale.
Queste 5 vertebre hanno un corpo più robusto rispetto alle altre vertebre ed una riduzione di diametro del foro intervertebrale. Le nostre vertebre sono separate da dei dischi intervertebrali, strutture di origine fibrocartilaginea costituite da una porzione esterna più resistente, l’anello fibroso, che avvolge una porzione interna, più morbida, il nucleo polposo, costituito per quasi il 90% da acqua. A livello funzionale, permettono ad ogni vertebra di scorrere in modo molto limitato, ma comunque di scorrere, sulla vertebra adiacente e di ruotare leggermente su se stessa. In zona lombare questi dischi sono particolarmente sollecitati a causa del peso e dei movimenti a cui costringiamo quotidianamente la nostra schiena. Non per nulla, quando si parla di ernie del disco si intende soprattutto problemi in questa parte del rachide.
Per reggere il peso del corpo la sola struttura scheletrica non può essere sufficiente. In questa zona troviamo un apparato muscolare particolarmente forte, pronto a permetterci movimenti di flessione, estensione, rotazione ed inclinazione laterale.
I muscoli flessori (retto dell’addome, obliquo esterno ed interno) non sono collegati direttamente alla colonna vertebrali ma sono quelli che ci permettono di piegarci con il busto in avanti. In questo movimento si crea una compressione anteriore, i dischi diminuiscono il loro spessore e vengono spinti posteriormente, dove i legamenti posteriori bloccano una spinta eccessiva.
I muscoli estensori (interspinoso, spinale del dorso, lunghissimo del dorso, ileo-costale, gran dorsale) svolgono la funzione antagonista, opposta, dei flessori: il corpo vertebrale si inclina all’indietro comprimendo così posteriormente il disco e spingendolo anteriormente. La limitazione del movimento viene data dal legamento longitudinale anteriore.
Il quadrato dei lombi e gli intertrasversali ci permettono il movimento laterale, mentre i muscoli che ci permettono la rotazione del busto sono i rotatori e il multifido.
Per la Medicina Tradizionale Cinese, la vera età della persona, al di fuori dal discorso anagrafico, si misura con la flessibilità della colonna vertebrale. Finché siamo flessibili non siamo vecchi, se siamo rigidi siamo già vecchi. La zona lombare, inoltre, in modo particolare, non dovrebbe mai prendere freddo o umidità per mantenere alta la nostra energia vitale.
Pensare alla nostra schiena prima che ci faccia male è un atto di prevenzione saggio ed importante: controllare il peso, muoversi correttamente e spesso, alzare i pesi nel modo corretto, dormire bene e a sufficienza sono norme di buon senso conosciute da tutti e rispettate da pochi!
E se siete troppo pigri? Coccolatevi con un buon massaggio decontratturante preventivo di acciacchi seri! Ma non una volta all’anno!! Fatelo diventare una vostra routine!
Un abbraccio!
Elena
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