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Brevi cenni di anatomia – L’ernia del disco

Pubblicato da Elena e 8 Novembre 2019
Categorie
  • Anatomia
Tags
  • anatomia
  • ernia del disco

L’ernia del disco è una problematica molto diffusa, di cui bene o male abbiamo già sentito parlare tutti. Non siamo proprio così rispettosi della nostra schiena e lei ogni tanto decide di punirci: l’ernia del disco è forse la punizione più dolorosa che ci può fare.

I dischi vertebrali

I dischi intervertebrali sono dei cuscinetti di fibrocartilagine che svolgono il compito di un ammortizzatore tra una vertebra e l’altra. Attenuano le pressioni sviluppate nei vari movimenti di corsa, salto, sobbalzi e nel frattempo permettono alla colonna una maggiore mobilizzazione. È, infatti, grazie ai cuscinetti che possiamo fletterci in avanti ed indietro e che possiamo ruotare: senza i dischi le vertebre avrebbero una libertà di movimento iper limitata.

Hanno la forma biconvessa che combacia perfettamente ai corpi vertebrali. Ogni disco ha un nucleo polposo e un anello fibroso. Il nucleo è formato da una sostanza gelatinosa che contiene acqua e che ha lo scopo di limitare le sollecitazioni e di espandere in modo uniforme sull’anello le pressioni a cui viene sollecitata la vertebra. L’anello è molto più solido, protegge il nucleo e permette al disco di resistere alla compressione a cui viene sottoposto in continuazione.

Il lavoro dei dischi è fondamentale e particolarmente gravoso in zona lombare dove le vertebre sono maggiormente sollecitate per il peso che devono sopportare. I dischi tra L1 e L5 hanno un maggiore spessore proprio per questo. I dischi della zona dorsale e cervicale sono più sottile ed è il motivo per cui queste zone hanno maggiore mobilità. Non abbiamo dischi tra l’atlante e l’epistrofeo (le prime due vertebre cervicali) e tra le vertebre sacro coccigee.

 Inoltre i dischi sono leggermente più spessi nella parte verso l’addome e sono collegati sia anteriormente che posteriormente da legamenti fibrosi che fungono da ulteriore rinforzo. 

I dischi hanno dei sottili vasi sanguinei fino ai 20/25 anni poi si nutrono e si liberano dalle sostanze di rifiuto per osmosi con i capillari che hanno intorno. Questo processo di osmosi viene reso possibile dal movimento della colonna vertebrale.

Quando si crea il problema?

Quando siamo giovani i dischi sono maggiormente ricchi di acqua e costituiscono circa il 25% dell’altezza della colonna. Man mano che invecchiamo il disco si disidrata fino ad arrivare ad un 65% di acqua rispetto ad un80€ circa inziale. Il disco disidratato diventa un ammortizzatore scarico. La continua pressione sul disco fa ancor più diminuire il liquido di nutrimento e se le sollecitazioni sono particolarmente forti può capitare che l’anello fibroso non riesca più a contenere il nucleo in posizione centrale, le sue fibre si rompono ed il nucleo fuoriesce. Abbiamo quindi il presentarsi dell’erniazione del disco che viene suddivisa in gradi e tipologie a seconda dello spostamento del nucleo polposo.

La causa del dolore

Quando il nucleo fuoriesce va a comprime le radici nervose vicine e dà origine al dolore. Se siamo fortunati che l’ernia fuoriesce senza comprimere nulla, non ce ne accorgiamo neppure. 

Proprio perché l’ernia è causata da continue sollecitazioni e da sollevamento di pesi in modo inopportuno abbiamo più probabilità di sviluppare un’ernia in zona lombare che in zona dorsale o cervicale.

Che fare?

Sono molteplici le opzioni per affrontare un problema di ernia del disco, ma tutto dipende da che tipo di ernia abbiamo sviluppato.

Fondamentale è affidarsi ad un medico di cui ci fidiamo ed evitare esperimenti strani del fai da te.

Importante è anche in questo caso la prevenzione: controllo del peso corporeo, stretching, esercizi mirati a rinforzare la parete addominale, sollevare i pesi in modo corretto flettendo le ginocchia. Mantenere la muscolatura tonica e non contratta aiuta a gravare meno sulla nostra struttura scheletrica.

In sostanza, il nostro corpo in generale e la nostra schiena in particolare hanno bisogno di cure ed attenzioni prima che si verifichi qualcosa!

Pensateci!!

Un abbraccio!

Elena

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