Uno degli effetti principali del massaggio in generale e del massaggio olistico, in particolare, è l’effetto decontratturante.
La contrattura è la lesione più lieve che si può verificare a livello muscolare ed è anche l’unica che può essere trattata con una manipolazione manuale: tutte le altre lesioni muscolari (stiramento e strappo) sono assolutamente da non massaggiare.
Quando si esegue un massaggio con una finalità prettamente decontratturante è importante controllare la postura del nostro ricevente, magari anche “forzando” il cliente e la sua naturale sistemazione sul lettino.
Infatti, la comodità, in questo caso, passa in secondo piano in quanto la muscolatura va lavorata in una determinata e precisa posizione per evitare un peggioramento della situazione. Ad esempio, quando si esegue un massaggio della zona cervicale, la testa va tenuta dritta o nel buco del lettino o comunque con una postura tale che permetta di avere il collo in asse con il capo, anche se la persona non fosse così comoda e preferisse tenere la testa ruotata di lato. Allo stesso modo, se dobbiamo andare a lavorare la fascia degli adduttori o degli abduttori andrò a chiedere di piegare la gamba all’interno o all’esterno in modo proprio di andare a lavorare la muscolatura nello specifico.
La postura dell’operatore diventa ancora più fondamentale. Devo posizionarmi intorno al lettino, in modo da poter essere sempre efficace e far sì che la mia manovra sia il più possibile efficace.
È importante che l’operatore abbia esperienza es una buona conoscenza a livello anatomico. La manualità e la sensibilità sono essenziali, perché le manovre devono essere profonde, ma senza generare eccessivo dolore. Occorre andare a lavorare gradualmente, partendo da manovre più leggere, di primo contatto, che vadano poi pian piano a riscaldare la muscolatura.
Pian piano, si va poi a lavorare più in profondità, molto spesso con un discorso di pressioni, di digitopressione,di pressione col pollice e contemporanea rotazione antioraria. In ottica e energetica, l’antiorario è il movimento che scarica , all’opposto dell’orario che dà energia: anche a livello decontratturante questo concetto viene spesso mantenuto per ottenere rilassamento muscolare.
Non andrò mai a dare dolore: se la persona sente male, in automatico si contrae sempre di più, come reazione di difesa. La sensazione da cercare è quella “del male che fa bene”, “del dolore che dà sollievo.”
In un trattamento decontratturante non posso utilizzare troppo olio.
Se vado ad oliare troppo,le manovre saranno superficiali,più a livello cutaneo e di terminazioni nervose, che a livello muscolare. La quantità di olio va moderata e studiata in base al tipo di trattamento che io andrò a fare ed in base alla pelle del mio ricevente, idratata o meno.
Pur cercando di rimanere nei tempi standard di un trattamento, se il nostro obiettivo è quello di decontrarre una zona, non possiamo guardare l’orologio. Un muscolo abituato a farsi massaggiare si rilasserà prima di un muscolo che non ha mai subito una manipolazione. Ma anche in base alla persona, alla zona, al livello di allenamento muscolare, cambieranno i tempi per ottenere un risultato. Non è detto che basti un trattamento per risolvere la situazione: insistere troppo potrebbe essere dannosi.
L’operatore deve essere empatico con la sensazione ed il rimando che concede la muscolatura.
Anche qui, si tratta di un sottile gioco di percezioni, di istinto, di ascolto e di sapere.
Lavorare su un cliente conosciuto diventa più facile perché sappiamo i tempi e la resistenza della sua muscolatura. Quando, invece, massaggiamo per la prima volta, l’attenzione deve essere maggiore.
L’unico modo per imparare bene è fare tanta pratica e non smettere mai di studiare e di mettersi in discussione!
Vi abbraccio!
Elena