Il tricipite della sura è il nome che indica i muscoli superficiali della zona del polpaccio. Come suggerisce il nome comprende tre muscoli: il gastrocnemio (che ha due ventri muscolari, spesso chiamati gemelli) ed il soleo.
Insieme convergono nel tendine d’Achille.
Il tricipite della sura ci permette di rimanere in posizione eretta, ci consente di camminare controllando la flessione della parte plantare del piede.
Il muscolo comunemente detto polpaccio, ha due ventri muscolari, i gemelli.
Il suo capo mediale origina sopra l’epicondilo mediale del femore, dal piano e dalla zona posteriore della capsula articolare del ginocchio. Il capo laterale, invece, nasce dall’epicondilo laterale del femore, dal piano popliteo e dalla capsula articolare del ginocchio. Ci serve per flettere il piede a livello plantare, ruota le nostre estremità e ci aiuta a flettere la gamba. Contraendosi solleva il tallone durante la camminata.
Lavora al massimo con il ginocchio esteso, mentre quando abbiamo il ginocchio flesso passa gran parte del suo lavoro al suo socio soleo.
È un muscolo più profondo rispetto al gastrocnemio. Vede l’origine dalla testa e dal terzo superiore della parte posteriore della tibia.
Il suo compito è di flettere la caviglia e di aiutare nel movimento di flessione del ginocchio.
Lo sentiamo particolarmente quando con la caviglia flessa ed il ginocchio esteso, vogliamo estendere il piede.
Il soleo è più un muscolo di resistenza, mentre i gemelli di potenza.
I muscoli del polpaccio allenati e non contratti ci consentono una camminata ed, in generale, dei movimenti sciolti e fluidi.
Una contrattura muscolare in questa zona ci comporta una serie di dolori e variazioni posturali che possono influenzare il nostro benessere.
Gli sportivi sanno bene quanto possono essere fastidiose le contratture in questa parte del corpo, ma i polpacci doloranti e ‘duri’ sono spesso presenti anche in chi passa ore ed ore fermo in piedi.
Le scarpe con il tacco così come gli scarponi antinfortunistica possono anche creare problemi al tricipite della sura, che si ritrova a lavorare in una posizione poco comoda.
Trascinarsi dolorini in questa zona, può portare alla lunga problemi a livello plantare o anche alla schiena. Camminando male, infatti, possiamo andare ad alterare la postura corretta della nostra schiena che può essere la prima poi ad accusare dolore.
Un tricipite della sura tonico e non in sofferenza aiuta anche il ginocchio nel suo lavoro, evitando un sovraccarico dell’articolazione.
Viceversa contratture alla schiena o problemi al ginocchio possono portare problemi al polpaccio.
Un massaggio decontratturante o sportivo non può trascurare questa zona. Anche se il ricevente non avverte dolore è importante lavorare i muscoli con attenzione perché la contrattura potrebbe essere presente, ma non ancora così lampante.
Un polpaccio decontratto ci permette una camminata più fluida e un maggiore scarico a disposizione per la nostra schiena, oltre a favorire il ritorno venoso e linfatico.
Soprattutto il gastrocnemio ha anche un conformazione che invita il massaggio, motivo per cui molte tecniche vi si soffermano con cura particolare.
E se non amate il massaggio, ma sentite i muscoli della zona contratti, dedicate qualche minuto all’allungo muscolare: una piccola abitudine quotidiana che migliorerà il benessere anche ai non sportivi.
Un abbraccio,
Elena
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