Il muscolo del bicipite femorale è ben conosciuto da tutti gli sportivi, per la facilità con cui si contrae.
Il bicipite femorale si trova nella parte posteriore e laterale della coscia ed è formato, come si può comprendere dal nome, da due capi muscolari, uno lungo e uno breve.
Il capo lungo prende origine dalla parte superiore della tuberosità ischiatica con un cavo comune al muscolo semitendinoso.
Il capo breve inizia dal terzo medio del labbro laterale della linea aspra del femore. Questi due capi si uniscono e convergono in un unico ventre che si inserisce sull’osso della tibia,anche detto fibula.
Fa parte dei muscoli chiamati femorali o ischiocrurali.
Il bicipite femorale flette e ruota esternamente la gamba, con ginocchio piegato,ed estende la gamba.
È l’unico rotatore esterno dell’articolazione del ginocchio ed è l’unico antagonista, per tanto, di tutti i rotatori interni.
Insieme agli altri flessori della gamba, va a contrastare l’elevazione dell’arto inferiore a gamba tesa e la flessione del busto in avanti, sempre quando ci troviamo a gamba tesa.
Contrattura e stiramento del bicipite femorale sono uno degli infortuni più frequenti e più temuti tra gli sportivi, non solo di alto livello.
Il danno muscolare viene determinato da un eccessivo allungamento delle fibre muscolari, senza la giusta attenzione.
È frequente negli sport in cui vengono richiesti sforzi muscolari con scatti di velocità, senza quindi la giusta progressione di lavoro.
La contrattura è il danno muscolare di entità minore che di solito si risolve con qualche giorno di riposo ed,eventualmente, con sedute di massaggio.
Lo stiramento, invece, richiede molta più pazienza e tempi di recupero più lunghi, cosa che di solito va poco giù agli sportivi in generale.
Il bicipite femorale è un muscolo che spesso va incontro a rigidità, elemento che alla lunga può essere un fattore di rischio proprio per infortuni, non solo negli sportivi. Oltretutto avere i muscoli delle gambe tonici e reattivi aiuta in caso di mal di schiena.
Per contrastare la rigidità,il bicipite femorale può essere allungato posizionandosi con l’anca flessa e le ginocchia estese, facendo però attenzione a non in compirsi retroversando il bacino. Facendo così infatti, si inciampa in un errore frequente che porta a cercare a tutti i costi di raggiungere la punta dei piedi,perdendo efficacia nel allungamento del bicipite e spostando l’attenzione allo stretching della colonna vertebrale.
Come sempre il movimento è il modo migliore per prendersi cura del nostro corpo, ma va fatto con attenzione e con la giusta alternanza di esercizi in modo da attivare più muscoli possibili, senza sovraccarichi e lavorando anche in allungo.
Un abbraccio,
Elena