La ritenzione idrica è uno dei malesseri più seccanti soprattutto per il mondo femminile, non tanto per la temuta ed odiata cellulite ma proprio per il dolore e il fastidio che le gambe gonfie possono dare.
Varie possono essere le cause di un sistema linfatico rallentato, problema che si manifesta il più delle volte negli arti inferiori. Una volta escluse dal proprio medico patologie dietro al gonfiore, possiamo trovare nella naturopatia differenti soluzioni, in base alle nostre preferenze.
In campo naturopatico, ogni problematica viene analizzata sotto l’aspetto corpo-mente-spirito e la ritenzione idrica non fa eccezione.
Le cause comunemente riconosciute di questo problema sono vita sedentaria, scarsa idratazione, alimentazione scorretta, stessa postura protratta per tempo, vestiti attillati e scarpe o troppo basse o troppo alte. Ma quando una persona fa sport, beve a sufficienza, mangia sano, sta attenta alla salute delle gambe, non assume particolari farmaci e di salute sta bene, a cosa deve dire grazie per le gambe stanche e doloranti ogni sera? Magari con un fastidio tale che rende difficile anche addormentarsi?
La naturopatia cerca di trovare una chiave di lettura che sia, ovviamente, condivisa dal cliente in modo da trovare un miglioramento che possa riportarci su un percorso di benessere.
Se il problema della ritenzione idrica è dato da un problema fisico (ore ed ore in piedi o sedute, predisposizione genetica, assunzione di particolari farmaci, problemi di circolazione periferica…) la soluzione numero uno è e resta sempre il trattamento manuale linfodrenante. Manovre lente, leggere, ripetute per convincere la linfa a riprendere il suo ritmo di scarico.
La seconda alternativa più olistica è la riflessologia plantare: lavorando sui punti riflessi presenti sui piedi possiamo andare a stimolare a distanza tutto il corpo ristabilendo l’equilibrio perduto. La riflessologia diventa una valida alternativa soprattutto quando la persona non ama il contatto su tutto il corpo oppure quando la ritenzione idrica rende fastidiosa e dolorosa la manualità sulle gambe.
Se, come accennato prima, non si riesce a capire una causa fisiologica alla ritenzione idrica, a livello naturopatico, si cerca un perché su un atteggiamento emozionale o su un discorso energetico.
La ritenzione idrica è un “trattenere”, un’incapacità a lasciar andare. A volte c’è un qualcosa del passato che resta ancorato al corpo e non consente un corretto fluire dei pensieri e anche della linfa. Un ricordo, una paura, una non accettazione di sé, del proprio ruolo nella vita: tutte sensazioni che ci zavorrano ed il corpo si appesantisce per assecondare il desiderio inconscio di non evolvere, di non crescere e cambiare.
In queste situazioni, possono essere d’aiuto la floriterapia, massaggi che agiscono sul piano emozionale come il californiano, il lomi lomi, l’olistico emozionale.
A livello energetico, per la Medicina Tradizionale Cinese, è il Meridiano di Milza che va a regolare la circolazione linfatica. Una stasi energetica può avere cause molto differenti, che vanno analizzate sul singolo caso. In generale, quando per una causa qualunque il fluire dell’energia accusa un rallentamento o un blocco si manifestano varie problematiche; ogni Meridiano ha campi di competenza e la sua sofferenza origina vari malesseri sia a livello fisico che mentale. E, per l’appunto, un deficit di Meridiano di Milza può essere la causa di una ritenzione idrica.
Se la persona risulta avere una problematica a livello energetico, si può andare a ripristinare il corretto fluire di energia, anche detta Qi, con lo shiatsu o il tuina.
Il lavoro dell’operatore naturopata è quello di instaurare un livello di empatia con la persona, in modo da capire la causa del malessere e trovare un percorso per ricondurla ad un livello di benessere. In tanti possiamo avere lo stesso problema, ma ognuno di noi ha una sua storia, un suo perché e un suo particolare percorso: per questo non ci può essere la soluzione che sia perfetta per tutti.
Un abbraccio,
Elena