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Brevi cenni di anatomia – Il tricipite brachiale

Pubblicato da Elena e 24 Gennaio 2020
Categorie
  • Anatomia
Tags
  • anatomia
  • tricipite brachiale

Nella zona posteriore del braccio troviamo l’antagonista del bicipite brachiale: il tricipite brachiale, muscolo formato da tre ventri muscolari che originano in posti diversi e finiscono tutti in un solo tendine che si fissa sull’olecrano dell’ulna e sulla parete posteriore della capsula articolare del gomito.

Il tricipite brachiale – anatomia

Il tricipite brachiale, come indica il nome è suddiviso in capo lungo, capo laterale e capo mediale. Il capo lungo origina dalla tuberosità sottoglenoidea della scapola ed è l’unico tra i tre che agisce su due articolazioni: spalla e gomito. Il capo laterale trae origine dalla parte posteriore dell’omero e dalla parte superiore e laterale del nervo radiale. Infine, il capo mediale origina dalla faccia posteriore dell’omero ma inferiormente rispetto al nervo radiale.

È innervato dal nervo radiale che parte dalle vertebre cervicale C6 e C8.

Il tricipite brachiale – funzioni

Il compito principale di questo muscolo è quello di estendere l’avambraccio, di addurre ed abbassare il braccio sul piano sagittale in collaborazione con il muscolo grande dorsale. Lavora anche per il portare la scapola in retroversione.

Il capo lungo lavora come muscolo principale nel momento in cui si eseguono movimenti di estensione con il braccio alzato, mentre quando le braccia sono basse il lavoro è soprattutto del capo mediale e laterale. Lavorano tutti e tre i capi quando il braccio forma un angolo di 90° con la scapola: che è la posizione in cui il tricipite riesce a sviluppare il massimo della sua forza in estensione.

Tricipite e mano sono collegati: per cui quando facciamo lo stesso movimento con la mano supina si fa lavorare di più il capo esterno/laterale, se la mano è prona lavora di più invece il capo superiore.

Bicipite e tricipite

I muscoli bicipite e tricipite brachiale sono antagonisti tra di loro: si limitano, si controllano e ci difendono da movimenti eccessivi che potrebbero causarci danno.

Se flettiamo l’avambraccio, il bicipite si contrae ed il tricipite si allunga: per cui il bicipite viene chiamato agonista ed il tricipite antagonista.

Se estendiamo l’avambraccio, i ruoli si vanno ad invertire ed avremo il tricipite che si contrae come muscolo agonista ed il bicipite che si allunga, assumendo il ruolo di antagonista.

Per questo meccanismo comune a tutti i muscoli è il motivo per cui è indispensabile far un allenamento vario per allenare il corpo completamente.

Un abbraccio,

Elena

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