Spesso mi ricordo, con il sorriso, le parole di una mia corsista di floriterapia che diceva che lei i Fiori non li prendeva per pigrizia ma che le facevano bene in ogni caso, perché le era sufficiente pensarli per sentirsi il cuore più leggero.
E secondo me come concetto è vero, nel senso che la Floriterapia, qualunque essa sia, ci aiuta anche a capire e ad accettare meglio gli altri, con i loro difetti e i loro caratteracci. Un modo per comprendere che dietro a determinati atteggiamenti, ci può essere uno squilibrio e questo ci dà anche la speranza che tutti possano cambiare e migliorare.
Un paio di giorni fa è venuta in studio una mia cliente-amica, di cui conosco bene marito e genitori. Stanca, stremata da un lavoro che ha fortemente voluto ma che non è il suo, mal sopporta la suocera con cui divide una villetta a schiera. Provata da mille impegni ed imprevisti quotidiani e da qualche piccola sfiga di troppo nella vita, la nuora non riesce più a gestire pacificamente e razionalmente la suocera.
Mi descrive questa donna, che di fama già conosco, una quasi ottantenne in super forma, piena di vita, spesso in giro per l’Italia con un gruppo di amiche, come un’egoista ed un’impicciona. Ha perso il marito una trentina di anni fa, ma soprattutto nel 2013 ha visto morire la figlia in un incidente d’auto. Ora le rimane solo più il figlio maschio a cui si è attaccata ancora di più in modo viscerale. Il fatto di vivere vicini non aiuta e la suocera mette spesso e volentieri a casa della nuora, facendole notare e pesare l’aiuto che le presta nelle faccende domestiche. Ogni volta che stira le dice che lo fa volentieri perché prima o poi sarà lei ad aver bisogno d’aiuto, ogni volta che le fa una commissione commenta che sarà tutto un buon rendere in un futuro prossimo quando non sarà più autonoma. Un “do ut des” che diventa sempre più pressante.
Mentre la nuora si sfoga mi sfugge un sorriso, che lei ovviamente nota. Mi ritrovo così a parlare della Floriterapia di Bach e di Holly, il Fiore che riequilibra l’amore dandoci modo di provare sentimenti veri, senza aspettative, senza voler nulla in cambio.
Le racconto che per questo medico Gallese d’inizio Novecento, ognuno di noi ha un’anima buona, ma che si perde nei percorsi contorti della vita, portando alla luce l’aspetto in negativo del nostro vero carattere. I Fiori servono perché ci restituiscono vibrazioni perse e pian piano ci fanno tornare in una condizione di maggiore equilibrio. Le spiego che, secondo questa disciplina olistica, sua suocera non è cattiva, anzi in origine era capace di amare in modo sincero, ma poi si deve essere inceppato qualcosa ed ora non riesce più a comunicare in modo corretto.
“Quindi se prende i Fiori guarisce?” “La necessità di assumere i Rimedi deve essere avvertita dalla persona stessa e poi non si tratta di un “guarire”, è un modo di vivere le emozioni e gli eventi della vita in un’ottica diversa. E poi se lei non avverte un qualcosa che non va, non ha motivo di cambiare, lei sta bene così, tendenzialmente non è un problema suo.”
Attimo di silenzio, mi guarda, mi sorride e mi ringrazia, perché ha capito di essere lei esausta e di mal sopportare gli eventi.
Qualche ora dopo mi chiama e mi chiede se c’è un Fiore che può aiutare lei, invece che far cambiare la suocera, che vive benissimo così.
S,ì c’è un Fiore per tutti e questo è il bello della Floriterapia.
Un abbraccio!
Elena
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Memento:
Ci sono delle situazioni in cui il rimanere nel passato ha una valenza patologica importante, è fondamentale capire quando una situazione è lieve e quando invece occorra affidarci a medici esperti.
Come sempre, come per tutti i Fiori, la Floriterapia è adatta a tutti, non crea interferenze con nessuna cura farmacologica.
Mai e poi mai va a sostituirsi ai consigli e alle prescrizioni del tuo medico!!!