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Brevi cenni di anatomia – I due emisferi cerebrali

Pubblicato da Elena e 6 Marzo 2020
Categorie
  • Anatomia
Tags
  • anatomia
  • cerebrali
  • emisferi

Avevamo già parlato velocemente di sistema nervoso, ora vorremmo con una serie di articoli andare più nel dettaglio di un sistema complesso, affascinante, che non si stanca mai di lavorare, e noi grazie a quel lavoro viviamo. Oggi parliamo di emisferi cerebrali, quella parte che si trova sotto la corteccia cerebrale e che controlla ogni nostro aspetto cognitivo-mentale.

Due emisferi cerebrali

Fu a fine Ottocento che due studiosi (Broca e Wernicke) ipotizzarono che i nostri due emisferi cerebrali avessero compiti differenti. Notarono, infatti, che chi aveva subito un danno nella parte sinistra non era capace di parlare al meglio. Gli anni, gli studi, le ricerche diedero loro ragione: oggi si sa che l’emisfero sinistro controlla in modo predominante la nostra capacità di parlare.

Ogni emisfero si suddivide a sua volta in 4 regioni, chiamate lobi: lobi frontali, lobi parietali, lobi temporali e lobi occipitale. Ogni lobo ha una sua funzione specifica.

I lobi frontali si occupano di parlare e di decifrare le parole ascoltate. I lobi occipitali controllano la vista, quelli parietali gestiscono i muscoli del lato del corpo opposto.

Il tutto con un lavoro di coordinazione perfetto e con uno scambio di informazioni rapidissimo attraverso il corpo calloso, che è l’elemento che li divide e nel contempo li unisce.

Spesso per schematizzare, si dice che l’emisfero destro controlla la creatività ed il sinistro la parte razionale, a in realtà la simbiosi e l’empatia tra i due è cosi complessa che, più che altro, esiste un lavorare insieme dove c’è uno dei due che controlla la funzione a seconda del “settore” di lavoro.

Emisfero destro

Come dicevamo un emisfero diventa dominante quando svolge compiti che l’altro non sa gestire altrettanto bene. Quindi non abbiamo due cervelli, ma uno solo che ha diviso i compiti! 

Detto ciò… l’emisfero destro interpreta la nostra parte emotiva, la creatività, la percezione globale dei vari stimoli, elabora le immagini e ci dà l’organizzazione dello spazio.

Da’ il comando per i movimenti voluti della parte sinistra, quella opposta, quindi, del corpo.

Emisfero sinistro

L’emisfero sinistro usa maggiormente la logica e si occupa dei processi del linguaggio, di farci capire la sequenza di eventi temporali, di farci analizzare la realtà. È la parte che si occupa di farci percepire il rapporto tra causa ed effetto, ci fa concatenare eventi, pensieri, azioni.

Gestisce i movimenti volontari della parte destra del corpo.

Da questa suddivisione “fisiologica” deriva il discorso che la parte destra del nostro cervello gestisce le emozioni e la sinistra la parte di razionalità matematica e logica.

Ognuno di noi ha una parte predominante, una predisposizione ad essere più logici o più creativi, spesso non lo si sceglie. Diciamo che anche la convinzione che l’uomo sia più logico e la donna più emotiva, oramai è superata…

I piccoli geni

Diciamo che chi tra noi ha una marcia in più è perché ha una maggiore comunicatività tra i due emisferi, per cui la nostra necessità dovrebbe essere quella di migliorare sia la nostra parte creativa che la nostra parte logica. Anche perché se miglioriamo la nostra razionalità riusciremo ad accrescere la parte creativa e viceversa. In sostanza, possiamo essere grandi pittori ma se non sappiamo gestire l’abc dell’economia domestica moriremo di fame…

Come fare per migliorare la nostra parte “debole”? Alcuni consigliano di imparare a fare piccoli movimenti di dettaglio con la mano non dominante: se sono destro, può essere utile iniziare a scrivere o a fare disegnini con la sinistra, viceversa se sono mancino. Un’altra cosa utile è quella di fare un’attività che non sia nelle nostre corde, per sfidarci e quindi migliorare: posso provare a disegnare, colorare oppure all’opposto provare a tenere i conti di casa nel minimo dettaglio, segnando anche l’euro per il caffè al bar (e chi è creativo sa che tenere i conti è qualcosa di pressoché vano…).

Oppure usare la mano meno forte per fare qualcosa di manuale, tipo, ad esempio, se faccio il massaggiatore, imparare ad usare entrambe le mani allo stesso modo e con la stessa forza! Capito perché hai corsi vi rompono le scatole per usare nel massaggio anche la mano che lavora meno? 😊

Un abbraccio,

Elena

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