La storia di questa esperienza olistica non è ovviamente di questi giorni…
Però ve la voglio raccontare perché è un caso che mi ha mostrato nel pratico il collegamento teorico tra emozioni e acciacchi fisici, seguendo i dogmi della medicina tradizionale cinese.
Più o meno un anno fa, mi ritrovai in studio con Nadia, una donna di circa 40 anni, con un forte dolore in zona lombare persistente da alcuni mesi. Qualche chiletto in più ed un figlio di 5 anni, una vita da impiegata pigra, poca voglia di impegnarsi in un’attività fisica.
Per il suo mal di schiena si era già rivolta al suo medico curante ad un fisioterapista, senza trovare problematiche mediche e senza particolari risvolti degni di nota. Nessuna ernia, nessuna protrusione discale, non una postura perfetta ma neanche così scorretta.
Aveva provato a fare ginnastica posturale, yoga, Pilates, ma senza particolari benefici sul lungo termine, anche perché, ammette, di peccare di pigrizia e di poca costanza, oltre che di ben poca voglia di faticare fisicamente.
Il nostro primo trattamento fu un lavoro di riflessologia plantare. Dove sin da una prima analisi iniziale, trovo il punto riflesso del plesso solare particolarmente segnato. Già solo una leggera pressione sul punto, causava a Nadia una sensazione di dolore e, soprattutto, il punto rimaneva bianco dopo la pressione, affossato a livello cutaneo. A livello energetico questo ci segnala una problematica dal punto di vista emozionale.
La zona riflessa della zona lombare era, anch’essa, particolarmente dolorante, soprattutto sul piede sinistro, in similitudine con la parte del corpo che maggiormente accusava il dolore.
Dopo la prima seduta Nadia mi racconta di un leggero sollievo durato, però, non più di una mezza giornata. Parliamo insieme del discorso del plesso solare le spiego, di ciò che indichi a livello energetico, in riflessologia, a questo punto. Le chiedo se non associ il suo mal di schiena ad una particolare emozione, le chiedo di andare con la mente al periodo in cui il tutto è insorto per ricordare pensieri ed emozioni di allora, che possano essere stati un fattore scatenante.
Le racconto, ad esempio, che per la Medicina Tradizionale Cinese, La zona lombare è di competenza del meridiano di Rene. Ad ogni Meridiano energetico è abbinato un’emozione: al meridiano di Rene viene abbinata la paura.
Nadia ci riflette su, ci pensa e tenta di porre un inizio temporale al suo mal di schiena.
E così mi racconta che tutto è iniziato in un periodo di crisi a livello lavorativo, un momento in cui rischiava il licenziamento per il poco lavoro. La precaria situazione lavorativa aveva creato in lei, neomamma, la paura di non avere i mezzi economici sufficienti per crescere il bambino. Una paura piuttosto infondata, a livello razionale, perché il marito aveva ed ha un lavoro sicuro con cui potrebbe, da solo, pensare al sostentamento della famiglia seppur magari non nel grande lusso.
La paura di non essere più indipendente a livello economico aveva creato a Nadia, dapprima, un periodo di insonnia e poi effettivamente, poco dopo, era insorto il dolore in zona lombare.
Chiacchierando, Nadia mi dice che, ora, il lavoro è abbastanza sicuro, ma che l’ansia, la paura di ritrovarsi senza indipendenza economica è ancora presente in lei, magari più a livello inconscio, ma c’è.
La cosa le pesa ancora di più, perché il marito, le amiche e la madre non capiscono questa sua ansia proprio perché, comunque, a livello familiare non vi è una vera e propria necessità del suo stipendio.
Le propongo come soluzione un discorso di floriterapia abbinata ad un paio di trattamenti di riflessologia plantare, per affrontare quella, per mia opinione, è l’origine del suo problema e provare a cercare così una chiave di lettura al suo mal di schiena.
Dopo due trattamenti di riflessologia e una ventina di giorni di assunzione di Mimulus, rimedio della Floriterapia di Bach, i risultati iniziano essere finalmente apprezzabili.
Decidiamo insieme di continuare con la sola floriterapia, in modo che non si senza più obbligata a rispettare un appuntamento (altra cosa che a livello mentale le crea un peso).
Le consiglio di fare almeno due volte a settimana una passeggiata distensiva in mezzo al verde, per rilassare la mente dai cattivi pensieri e per concentrarsi nella ricerca di una sua propria serenità profonda.
Da lì poi persi le tracce di Nadia… mi contattò circa sei mesi dopo per dirmi che il mal di schiena era scomparso quasi del tutto, che aveva iniziato una dieta e che aveva metabolizzato la sua paura della perdita del lavoro.
Vi abbraccio!
Elena