Direttamente dai boschi primordiali, ecco un ottimo alleato di capelli, unghie e ossa. Scoprite tutto ciò che l’antichissimo Equiseto può fare per voi.
L’Equiseto è una pianta davvero curiosa e forse le sue stranezze sono dovute al fatto che questo tipo di felce arriva da molto lontano. Pensate che l’Equisetum Arvense, questo il suo nome botanico, era presente sulla terra addirittura 400 milioni di anni fa, anche se il suo aspetto non era quello che conosciamo oggi. A quell’epoca, infatti, questa pianta era alta come un albero e formava enormi boschi, gli equiseti: pensate, è proprio a questi alberi che dobbiamo i ricchi giacimenti di carbone, che sfruttiamo ancora oggi!
Ai giorni nostri si presenta, invece, come una sorta di felce con fusto, alta circa 50 centimetri e cresce soprattutto lungo i fossati, nelle scarpate e in tutti i luoghi umidi e poco frequentati. La sua particolarità più stupefacente è che, caso più unico che raro, è una pianta che non produce né semi, né frutti. Come si riproduce? Grazie alle spore, rilasciate da appositi steli, che compaiono solo in primavera.
Diffuso in tutto il pianeta, tranne che in Antartide e in Oceania, l’Equiseto vanta proprietà terapeutiche, conosciute fin dai tempi degli antichi romani, che lo usavano per stimolare la diuresi e cicatrizzare le ferite. Oggi, gli studi erboristici hanno accertato che le proprietà di questa pianta vanno ben oltre quelle apprezzate dai nostri progenitori, motivo per il quale è molto usata per il trattamento di numerose patologie. Quindi, a cosa serve l’Equiseto?
Questa antichissima pianta è particolarmente ricca di silicio, che insieme al calcio, al magnesio e al potassio, la rende un ottimo rimedio naturale per prevenire la demineralizzazione delle ossa. Perfetto per l’osteoporosi, l’Equiseto è anche un valido aiuto per combattere la fragilità delle unghie, la perdita dei capelli e per favorire un sano accrescimento delle ossa durante l’adolescenza o per stimolarne la calcificazione dopo un trauma.
Per le sue proprietà diuretiche, dovute all’alta concentrazione di sali minerali, l’Equiseto è utilizzato con successo per trattare le infiammazioni delle vie urinarie e per facilitare l’espulsione di calcoli e renella.
Le sue proprietà cicatrizzanti e leviganti, inoltre, lo rendono un ottimo alleato nei trattamenti contro la cellulite, nonché nella guarigione di ferite, ulcere e piaghe cutanee. In più, può efficacemente essere usato per trattare acne e irritazioni della pelle.
Infine, per il suo contenuto di nicotina, è indicato per aumentare il metabolismo, inibire lo stimolo della fame e ridurre i livelli di stress. Insomma, una pianta tuttofare, ma attenzione: nasconde anche qualche insidia. Scopriamo, quindi, come usare l’Equiseto in tutta sicurezza.
Se volete provare i benefici di questa pianta, andate in erboristeria. Nonostante sia diffusa in buona parte del nostro territorio, a meno che non siate botanici, la raccolta dell’Equiseto è davvero sconsigliata. Malauguratamente, c’è una sola specie di Equiseto che possiede proprietà terapeutiche, l’Equiseto Arvense. Tutte le altre, invece, sono altamente tossiche.
Contenendo grandi quantità di alcaloidi, infatti, queste altre specie possono facilmente intossicare il sistema nervoso, con conseguenze anche gravi. Per questa ragione, è sempre preferibile assumere Equiseto sotto forma di capsule, tintura madre, infuso, estratto secco o qualsiasi altro preparato, a patto che sia certificato dai produttori.
In ogni caso, se state assumendo farmaci contro l’ipertensione o se aspettate un bambino, è sempre meglio evitare di assumere l’Equiseto. Se invece siete in cura con qualche diuretico o soffrite di insufficienza renale, chiedete sempre consiglio al vostro medico di fiducia.
Grazie a tutti!
Andrea