C’è un motto tipico di chi studia la Medicina Tradizionale Cinese, per far capire con poche parole quale sia il concetto di cura in questa medicina tradizionale millenaria.
Si racconta, infatti, che il medico dell’imperatore venisse ucciso nel momento in cui l’Imperatore si ammalava. Il suo compito, infatti era quello di mantenere l’Imperatore in salute; il compito del medico, era quello di prevenire il disequilibrio.
Nel momento in cui l’Imperatore, anche solo, starnutiva il medico era venuto meno al suo scopo.
Da questo aneddoto si capisce come la prevenzione sia fondamentale e, anzi, sia lo scopo di tutte le discipline che fanno riferimento all’MTC.
A livello energetico, nel momento in cui avviene un disequilibrio, uno stato di malattia significa che la nostra energia ha subito un qualche danno. Da quel danno si può forse anche tornare indietro, ma ci resterà sempre una cicatrice. Corpo, mente e spirito saranno passati attraverso una fase di sofferenza, che segnerà la persona.
E se mente e corpo possono dimenticare, possono risistemarsi, l’energia no; l’energia rimane come nostra memoria atavica, consapevole e memore di tutto ciò che abbiamo provato nella nostra vita.
Il termine prevenzione in cinese si può tradurre con “Yang Sheng” che, letteralmente, significa “arte di nutrire la vita”.
Diventa, quindi, fondamentale cercare di nutrire il corpo e lo spirito in modo da non avere mai un calo o un eccesso dici Qi, il nostro soffio vitale.
Per prevenire ogni situazione di malessere ci sono varie strade: primis c’è un discorso di autocura, di autodiagnosi, quando la persona si conosce a fondo e onestamente. In questo caso, ognuno di noi sa veramente ciò che gli fa bene e ciò che gli può arrecare danno sia a livello fisico che a livello mentale. Non ha bisogno di un aiuto esterno per capire come mantenersi in salute, sa quali sono i suoi limiti e sa come correre ai ripari.
Ovviamente non è facile essere così onesti con se stessi, già anche solo capire cosa ci serve davvero ora come cibo, senza lasciarci andare alla gola, alla fame chimica, al cibo come passatempo, è cosa difficile. Ancora più capire se una persona non è adatta a noi, se il nostro lavoro ci dà davvero energia e soddisfazione e, ancora, decifrare i rami secchi da tagliare per stare davvero bene.
In più, l’uomo è un’animale sociale, vive in una società vive con dei ritmi imposti, che non sono sempre compatibili con il suo quadro energetico.
Più banalmente, a livello energetico, oggi potrei aver bisogno di una giornata di pioggia ed invece c’è il solo: basta questo per creare un disequilibrio. Se la persona ha un buon livello di consapevolezza sa come reagire all’evento esterno.
In alternativa le viene in aiuto un operatore, una persona esterna, a suggerire soluzioni.
A livello di MTC ciò che si consiglia è un mix di stile di vita, di accorgimenti sulla dietetica, sul movimento e sul riposo. Se tutto questo non fosse sufficiente a rimettere in moto i meccanismi di autoguarigione, ecco che abbiamo agopuntura, massaggio, fitoterapia, riflessologia.
Ma tutto sempre nell’ottica del “prevenire è meglio che curare”.
Un sorriso,
Elena