L’affermazione del sé questo è uno dei ruoli del nostro terzo chakra quello del plesso solare.
Il plesso solare si trova alla bocca dello stomaco, sotto il diaframma in una posizione anatomica fondamentale per due attività di vitale importanza: la respirazione e la digestione.
Il senso abbinato a Manipura, questo il nome sanscrito del terzo chakra,è l’olfatto,il nostro senso primordiale, il primo senso che sviluppiamo e che ci permette di sopravvivere nei primi giorni di vita, facendoci capire chi è la madre, chi sono le persone che si prendono cura di noi. L’olfatto rimane per tutta la nostra vita qualcosa di istintivo, che per qualcuno passa in secondo piano, per altri assume importanza a fasi alterne nella nostra vita. Per altri l’olfatto, l’andare a naso è il modo migliore per non sbagliare. L’olfatto ci apre al mondo, ci fa capire che esiste qualcosa al di fuori di noi.
Il terzo chakra, con le sue sfumature di giallo, ci aiuta a compiere questo passo mettendo però in chiaro che per approciarci al mondo dobbiamo partire da noi stessi.
Se voglio continuare il mio percorso di crescita e consapevolezza che i sette chakra principali mi mostrano, se voglio percorre la scaletta dai colori dell’ arcobaleno che passo a passo mi porta dall’energia della Terra alla consapevolezza della grandezza dell’ Universo, devo passare dalla definizione di me stesso. Se non so chi sono, se non so quanto valgo e cosa voglio, non posso andare oltre.
Manipura ha il ruolo di autodeterminare la persona, darle una collocazione spazio temporale, ma soprattutto renderla consapevole dei suoi pregi e i suoi difetti.
Quando abbiamo il nostro plesso solare in equilibrio sappiamo chi siamo, abbiamo dei valori e ci accettiamo. Manipura ci spinge a migliorare, anche a competere con noi stessi e con gli altri ma senza cattiveria, senza invidia. Anche perché nel mondo dei chakra, ognuno di noi deve sforzarsi di migliorare per fare qualcosa di buono nel mondo.
Il bambino che cresce denigrato, che cresce sotto le critiche non costruttive di genitori non riuscirà a sviluppare il chakra nel modo corretto. Il terzo chakra si sviluppa in quelli che anche in pedagogia vengono definiti i terribili 2 anni, anche se il range di sviluppo viene indicato dalla maggior parte degli studiosi tra i 18 mesi e i 4 anni. È il momento del no, del combattere contro ogni ordine genitoriale per fare emergere la propria identità ed autodeterminazione.
Se in questa fase qualcosa manca o vacilla, l’adulto di domani avrà poca autostima. Non saprà dire la sua, non saprà farsi valere.
Manipura ha bisogno anche di regole, è importante che si sviluppi una linea di confine tra ciò che si può fare e cosa no, perché si va contro l’altro, contro il terzo chakra dell’altro. Manipura deve essere lasciato libero di respirare ma senza espandersi troppo per non rischiare persone arroganti, con la convinzione di essere superiori.
Se il terzo chakra è in equilibrio, saremo in grado di non farci mettere in piedi in testa ma non sentiremo la necessità di schiacciare gli altri. Se si sviluppa la consapevolezza dell’Io, non abbiamo necessità di denigrare, di disprezzare o di criticare senza remora. Il terzo chakra ci insegna anche ad essere tolleranti con gli altri e con noi stessi. D’altra parte, se sappiamo il nostro vero valore siamo anche pronti a perdonare i nostri sbagli.
In quanti abbiamo problemi di autostima? In quanti soffriamo di mal di stomaco quando qualcuno ci manca di rispetto? Ecco tutta colpa…o merito…di Manipura.
Il percorso di cambiamento non è facile, può passare dalla meditazione mirata, alla yoga, all’utilizzo del giallo.
Quando Manipura sarà in equilibrio, ci sarà più facile innalzarci al quarto chakra e ai chakra superiori! Sempre nell’ottica di migliorarci!
Un sorriso,
Elena