Una delle domande più frequenti che ci vengono poste duranti i nostri corsi di formazione è all’apparenza banale, ma effettivamente rappresenta il punto di partenza necessario: che lettino compro? Quale scelgo?
Diciamo che salvo poche eccezioni le discipline olistiche manuali si eseguono o sul classico lettino e sul futon, un materassino particolare in cotone dove, ad esempio, si esegue sia lo shiatsu che il massaggio Thai tradizionale. Va da sé, quindi, che è più che legittimo che chi si affaccia a questo mondo si trova effettivamente di fronte a questo quesito.
La prima grande distinzione è tra fisso e portatile. Come ci suggeriscono i nomi, il lettino fisso è stabile, non si muove, è ben piantato a terra, regge di solito un peso maggiore; mentre il lettino portatile si può chiudere a valigia, è meno pesante, maggiormente spostabile, seppur comunque assicuri una buona stabilità operativa, senza dubbio alcuno.
Il lettino fisso magari in legno fa decisamente una bella figura, è di impatto visivamente gradevole per chi arriva da noi per un trattamento.
Il lettino portatile è, mi sbilancio, quello maggiormente usato perché di solito costa un po’ meno e soprattutto è più comodo, non solo per trasportarlo magari a domicilio, ma anche per pulire lo spazio di lavoro. Quest’ultimo tipo è la soluzione ideale se siamo agli inizi e non abbiamo uno spazio dedicato solo all’attività olistica: lo si può chiudere e nasconderlo dietro ad una porta o appoggiarlo ad un muro senza perdere spazio vitale per un’altra attività.
Fisso o portatile che sia, in base alle nostre esigenze, ai nostri gusti ed alle nostre tasche, fondamentale a mio avviso che sia regolabile in altezza: la postura dell’operatore è essenziale per avere un trattamento efficace e piacevole. E visto che non abbiamo tutti la stessa altezza e che il fattore altezza del lettino è anche dato dal tipo di tecnica che utilizziamo, diventa molto più che utile avere un lettino regolabile.
Ed infine attenzione a memorizzare la portata del lettino che sceglierete come vostro: cercate di non caricarlo più del peso massimo che vi viene indicato per la sicurezza di tutti.
Nel caso di Rita – nome di fantasia – lo stile di vita sembrava già essere quello ideale. Nel corso del nostro colloquio conoscitivo, mi parlava di una vita attiva con sport regolare e vario (in alcuni casi lo sport eccessivo e dai movimenti ripetuti può causare ritenzione idrica) ed un’alimentazione più che attenta e controllata. In sostanza, Rita aveva già studiato tutto lo scibile circa il suo problema e messo in atto tutti i vari consigli dei vari specialisti a più livelli e in più campi consultati.
La sua domanda era: “Non bevo, non fumo, non prendo farmaci, mangio bene, faccio movimento il giusto, la mia vita sembra uno spot del vivere bene… perché ho le gambe sempre così sofferenti?” E non si trattava di un problema estetico, ma proprio di fastidio e di malessere.
Mi parlava di lei, del suo quotidiano e io notavo i suoi movimenti rigidi, la sua postura studiata, le sue parole misurate ad una ad una. Non un’emozione rivelata, non una nota anche solo di insofferenza per la sua sensazione di malessere.
Nel raccontarmi la sua quotidianità, mi raccontava una routine fitta di impegni e di obblighi autoimposti, trapelava una necessità di tenere tutto sotto controllo.
Alla domanda di come viva gli imprevisti, mi rispondeva che erano un qualcosa di non previsto nella sua vita, che nulla era lasciato al caso, per cui gli imprevisti non potevano capitarle.
I lettini portatili si dividono in due o tre zone, dove quelli a tre zone significa che danno la possibilità di far alzare lo schienale; i fissi invece possono essere ad unica zona o a due zone.
Il consiglio è quello di prendere un modello che dia la possibilità di alzare lo schienale, anche se adesso vi pare una cosa che non vi serve, in un futuro olistico che offre infiniti campi di studio meglio avere un lettino il più possibile versatile che si adatti alla postura sia del trattamento che del vostro ricevente (una donna incinta potrebbe trovare comodo rialzare un pochino lo schienale mentre gli trattate le gambe o i piedi, ad esempio).
Un lettino fisso può inoltre essere anche elettrico, può essere riscaldato, può offrire mille e più comodità che si pagano, ma che possono essere interessanti e renderci il trattamento ancor più particolare.
Nel lavoro olistico, è necessario valutare se, però, tante di queste caratteristiche siano utili o se magari sono più adatte ad un lavoro di tipo estetico.
Alcuni trattamenti hanno necessità di una certa rigidità da parte della superficie d’appoggio, che, ad esempio, un lettino fisso ad acqua non può darci.
Abbiamo, ancora, dei lettini particolari come quelli per l’Ayurveda, studiati per contenere l’olio abbondante di alcuni trattamenti (mi viene in mente lo Shirodhara), o con gli angoli smussati, che agevola il lavoro per chi fa principalmente Lomi Lomi o massaggi emozionali.
In sostanza, man mano che cresciamo come operatori, man mano che ingrandiamo il nostro studio professionale e capiamo che impronta vogliamo lasciare, abbiamo lettini per tutti i gusti, ma con un lettino portatile regolabile in altezza non si sbaglia mai. E ce ne sono di mille e più colori in base alle nostre preferenze cromatiche.
L’importante è avere una superficie affidabile per far pratica e dare benessere ai nostri riceventi, poi il nostro lettino sarà il più bello perché nostro, perché attrezzo immancabile per uno dei lavori più belli del mondo. Il nostro compagno di avventure che sentirà tante storie.
Un sorriso!
Elena