Se si parla di persone che vivono di sport, sia a livello amatoriale che a livello agonistico, e di massaggio va in automatico pensare al massaggio sportivo come soluzione ideale per far incontrare i due mondi.
Il massaggio sportivo è un massaggio con manualità forti e calcolate che vanno a lavorare nello specifico la muscolatura per andare incontro all’esigenze di chi fa dello sport la ragione di vita. C’è un modo di trattare l’atleta nel pre gara, una modalità differente nel post gara e ancora un modo di lavorare ancora diverso se stiamo eseguendo il trattamento in un momento tranquillo della preparazione. Un mondo assai complesso quello del massaggio sportivo dove la comunicazione tra atleta e massaggiatore è importantissima, fondamentale.
Se usciamo dal tracciato del massaggio nato per gli sportivi, troviamo, in realtà, davvero molto in campo olistico che possa aiutare gli atleti di ogni livello. Tutto quello che quotidianamente eseguiamo nel piccolo dei nostri studi olistici, può diventare una chiave di lettura diversa di un fisico allenato per migliorarsi, per fermare prima il cronometro, per superare gli avversari o semplicemente se stessi.
È innegabile sempre più che dietro ad una grande prestazione ci sia non solo un gran fisico allenato, ma anche una mente in equilibrio e serena. Se ti diverti, vinci più facilmente: questo un pochino il motto della vita, ma anche dello sport. Sport che spesso si porta con sé ansie, paure, insicurezze, timori. E se la psicologia dello sport fa il suo, se il fisioterapista con il preparatore atletico e l’allenatore non si risparmiano una mole di lavoro importante, l’operatore olistico potrebbe dare una chiave di lettura diversa, utilizzando anche in campo sportivo il suo concetto chiave di corpo-mente-spirito.
D’altra parte, come empaticamente cerchiamo di metterci al servizio del benessere del manager in carriera e dell’operaio distrutto da turni di lavoro massacranti, così possiamo lavorare per migliorare alcuni aspetti di chi mette il lavoro sul fisico al primo posto.
Innegabile che uno sportivo conosca il suo corpo molto di più di una persona che come unica attività fisica abbia il cambiare con il telecomando comodamente sdraiato sul divano. Lo sportivo sa che sensazioni cerca, sa che cosa vuole ottenere da un trattamento, ha le idee chiare, l’operatore olistico deve semplicemente trovare la risposta alla sua richiesta. E se lo shiatsu o il massaggio Thai con le pressioni precise, l’ascolto dei punti e l’allungo muscolare va a dare risposte nette, un massaggio più soft quasi rilassante potrebbe dar un attimo di tregua ad un corpo stanco e ad una mente che chiede di staccare dal ritmo elevato imposto da allenamenti e gare.
I massaggi che vanno ad agire attraverso il tocco sulla parte emozionale possono diventare una chiave di lettura per elaborare brutte cadute, sconfitte brucianti, paure improvvise che impediscono un miglioramento della performance.
Lo sportivo sa se i suoi muscoli e la sua mente hanno necessità di un tocco deciso o leggero, sa se ha necessità di una pausa mentale o di sciogliere un groviglio di pensieri che rischiano di diventare un’ossessione che andrà a bloccare le gambe e le braccia.
Chi lavora nel mondo olistico sa che l’ascolto non giudicante è il punto cardine di partenza per un percorso di crescita personale da fare in due. A volte in studio mi arrivano sportivi amatoriali che hanno perso l’amore per il loro sport e vanno avanti per rabbia, per inerzia, per abitudine o perché chi sta intorno a loro non si aspetta niente altro. A volte parlarne a chi è fuori dal giro, a chi magari non sa neanche i dettagli di quello sport, diventa un modo per tornare ad innamorarsi di nuovo, per coglierne sfumature che si erano dimenticate oppure, al contrario, il momento per capire che è ora di cambiare “amore”.
Il massaggio olistico, inoltre, può diventare un momento di riscoperta e di ascolto del corpo provato da anni di allenamenti, un attimo in cui lo sportivo può, in silenzio, comunicare con i suoi muscoli, con le sue tensioni e scoprire come andar oltre, come fare per buttare il cuore oltre all’ostacolo: un massaggio come specie di meditazione, insomma.
Se si parla di persone che vivono di sport, sia a livello amatoriale che a livello agonistico, e di massaggio va in automatico pensare al massaggio sportivo come soluzione ideale per far incontrare i due mondi.
Il massaggio sportivo è un massaggio con manualità forti e calcolate che vanno a lavorare nello specifico la muscolatura per andare incontro all’esigenze di chi fa dello sport la ragione di vita. C’è un modo di trattare l’atleta nel pre gara, una modalità differente nel post gara e ancora un modo di lavorare ancora diverso se stiamo eseguendo il trattamento in un momento tranquillo della preparazione. Un mondo assai complesso quello del massaggio sportivo dove la comunicazione tra atleta e massaggiatore è importantissima, fondamentale.
Un sorriso,
Elena