Il concetto di mano radiante e mano assorbente è proprio della pranopratica ma è un fattore importante per chiunque si occupi di trattamenti olistici da un punto di vista più energetico..
In breve, il discorso è che abbiamo una mano, quella destra, più disposta a dare energia ed una mano, quella sinistra, più disposta a ricevere. Non è una regola assoluta, diciamo che in linea di massima è cosi statisticamente ma può essere che per qualche operatore il discorso sia l’apposto. Per capire qual è la mano che dà calore e qual è, invece, quella più disposta a ricevere calore basta sintonizzarci su noi stessi e capire quale sia la mano più calda e quale quella più fredda. Magari la differenza è minima, però c’è.
Oppure, altra prova empirica, provate a notare qual è la mano che istintivamente usate per capire se un oggetto è caldo o freddo: ecco quella è la vostra mano assorbente.
Come dicevamo, per i più la mano radiate è la destra. È la mano che dà energia, che dà calore, che esprime le capacità del soggetto di trasmettere qualcosa. È la mano Yang, la mano del movimento, dell’azione.
In un trattamento energetico è quella mano che si scalda di più, che va a lavorare per dare calore ad una zona del corpo del nostro ricevente. Ha una minore capacità di ascolto, ma una maggiore predisposizione al trattamento.
Al contrario la mano Yin è la sinistra ed è quella che ascolta. È la mano che percepisce i piccoli movimenti energetici del nostro ricevente, la mano che sente una specie di formicolio, che riesce a comprendere se un punto, un meridiano è in deficit o in eccesso.
Non pensate che tutto questo sia un qualcosa di fuori dal normale o riservato solo a chi lavora in modo esplicito con l’energia. Diciamo che per definizione, intanto, tutte le discipline olistiche considerano l’uomo come corpo-mente-spirito e la parte energetica è propria di chiunque. Poi magari c’è chi se ne rende maggiormente conto e chi meno, ma se provate ad osservare il lavoro delle vostre mani durante i trattamenti vi renderete conto che avete una mano maggiormente predisposta all’ascolto. Non è una questione di forza o di capacità di movimento, è un qualcosa che va oltre. Se tutto nel mondo può essere ricondotto a Yin e Yang, per la Medicina Tradizionale Cinese, allora anche il nostro corpo può avere una parte Yin e una Yang, una mano Yin e una mano Yang.
La mano Yang avrà necessità di muoversi, di espandersi e di dare al mondo una parte della propria energia: non è un caso che quando stringiamo una mano per salutare allunghiamo la mano destra. Facendo così, mostriamo a chi abbiamo di fronte il nostro modo di essere, la nostra forza vitale. Pensate alle sensazioni che provate quando qualcuno vi stringe la mano per la prima volta: una persona forte, positiva, sicura vi darà una mano con la presa salda; una persona timida, timorosa, vi porgerà una mano debole, pronta a scappare alla stretta.
La mano Yin è propensa ad ascoltare il mondo, a captare sensazioni. Yin è energia in ricezione, energia empatica pronta a dare supporto, sollievo, sostegno.
Qual è la mano, quindi, più importante per un operatore olistico? … Entrambe! D’altra parte… Yin e Yang mica possono vivere separati e nessuno dei due è più importante dell’altro.
Un sorriso!
Elena
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