Può capitare, a volte, che le discipline olistiche si intrecciano creando un qualcosa di magico: è il caso del massaggio che incontra l’aromaterapia.
Il massaggio olistico, nella sua molteplicità di tecniche, si pone come obiettivo il riequilibrio della persona sia dal punto di vista fisico, che mentale, che energetico.
L’aromaterapia porta gli oli essenziali, con i loro mille profumi e le loro varie sfaccettature, al servizio del benessere della persona.
Il massaggio aromaterapico unisce il tutto e crea una sequenza fatta di movimenti avvolgenti, lenti, rilassanti finalizzati a far assorbire gli oli essenziali per via transdermica. Attraverso la cute, gli oli sprigionano i propri benefici a seconda delle necessità del ricevente.
Di fronte alla stessa sequenza, potremo, quindi, avere un massaggio rilassante, tonico, decontratturante, drenante… non tanto appunto per un discorso di manualità, ma perché sarà l’olio essenziale prescelto a dare il risultato finale.
In questa tipologia di trattamento, le mani dell’operatore servono principalmente per fare assorbire l’olio, è come se fossero al servizio dell’aromaterapia; il loro lavoro è un accenno, gli effetti del massaggio saranno in parte nell’immediato, ma, ancora più, saranno apprezzabili nelle ore a seguire, quando le proprietà degli oli essenziali saranno state elaborate dal corpo e dalla mente.
La parte di colloquio pre trattamento qui si fa ancora più essenziale. È il momento in cui si scelgono gli oli che si andranno ad usare, in base alla necessità del ricevente. L’operatore dovrà conoscere le proprietà dell’essenze per poter proporre quella più adatta: sbagliare scelta significa sbagliare il trattamento.
Si può scegliere uno o più oli essenziali, volendo si possono anche cambiare in base alla zona del corpo da trattare: un olio essenziale come nota di tesa per il viso che risvegli il buon umore e una nota di base con proprietà drenanti per gambe e piedi, ad esempio.
Importante è anche la parte olfattiva: nel massaggio gli oli essenziali vanno a comunicare attraverso l’olfatto con il sistema nervoso centrale. A parità di proprietà si andrà a scegliere l’olio essenziale più gradito.
L’olfatto è il nostro senso primordiale e il nostro cervello archivia gli odori abbinandoli ad esperienze ed emozioni. Dietro ad ogni profumo c’è, di conseguenza, un vissuto personale che andrà ad influenzare il potere degli oli essenziali e il nostro massaggio aromaterapico.
Vi faccio un esempio. La lavanda è l’olio essenziale che rilassa per eccellenza; il suo nome deriva da “lavare”, nel senso che lava, pulisce la mente dai troppi pensieri. Se, però, io ho vissuto un momento di forte stress, magari un brutto litigio che ha lasciato una bella cicatrice nella sfera emozionale ed in quel momento nell’aria c’era profumo di lavanda, per me la lavanda evocherà, magari a livello inconscio, quelle emozioni, quelle tensioni. Motivo per cui un massaggio con l’olio essenziale della Provenza per me sarà fonte di tensione e non di rilassamento.
L’operatore non può sapere tutto del proprio ricevente, ma chiedere alla persona se apprezza il profumo degli oli essenziali scelti diventa un modo per verificare che le opzioni siano apprezzate e non nascondano emozioni negative.
Gli oli essenziali nel massaggio non sono mai usati puri, ma diluiti in olio vegetale che fa da vettore. Di solito viene scelto l’olio di mandorle perché con la sua profumazione neutra, lascia emergere senza interferenze il profumo degli oli essenziali.
La scelta sia del vettore che dell’essenze dipende, infine, da eventuali allergie e/o intolleranze: prima di applicare la miscela devo essere sicura che questa non andrà a creare reazioni cutanee.
Il massaggio aromaterapico è un’esperienza sensoriale, la persona si abbandona alle percezioni tattili ed olfattive, è un modo per risolvere qualche acciacco fisico e per far pace con le proprie emozioni.
Insomma… da provare!!
Un sorriso,
Elena