Siamo abituati a parlare di riflessologia plantare o di riflessologia del viso, abbiamo al termine riflessologia il concetto di un trattamento che va a riequilibrare il sistema corpo-mente-spirito. Ma esiste anche un tipo di riflessologia che va “semplicemente” ad osservare, a leggere cosa una zona del nostro corpo riflette di noi, del nostro stato di benessere, del nostro atteggiamento mentale/emozionale.
l concetto di riflessologia è antichissimo. Da sempre l’uomo ha ipotizzato che in una zona piccola del nostro corpo si potesse riflette il grande del nostro Io; che su un piede, su una mano, su un orecchio si potesse proiettare tutti i nostri organi ed apparati. In gergo tecnico si dice che uno dei principi cardine di tutti i tipi di riflessologia sia proprio la teoria che “nel piccolo vi è il grande, nella periferia si proietta il tutto”.
Tante tradizioni, tante culture, hanno ipotizzato punti riflessi nel piede, nelle mani, nelle orecchie; punti che se adeguatamente trattati e stimolati possono andare a riequilibrare il sistema corpo sia sul piano fisico che sul piano energetico e mentale.
Nel caso, ad esempio, della riflessologia plantare, osservando un piede possiamo capire molte cose della persona e trattandolo, massaggiandolo, possiamo andare a riattivare le capacità energetiche in modo da alleviare o anche risolvere piccoli acciacchi quotidiani.
In mezzo a questo mondo riflesso, troviamo una disciplina ancora più particolare: l’iridologia.
L’iridologia vede riflesso il nostro corpo nei nostri occhi e si pone l’obbiettivo di mostrarci come stiamo oggi, quanto il nostro passato ci ha segnato e cosa rischiamo in futuro se non correggiamo determinati aspetti del nostro stile di vita.
Una riflessologia valutativa, quindi, non certo operativa, che in modo del tutto indolore va a scrutare i nostri occhi per decifrare segni, colori, posizionamento delle fibre connettivali.
Nell’analisi vengono presi in considerazione entrambi gli occhi, studiando sia le iridi ma anche la parte della sclera. All’ingrandimento, appaiono svariati aspetti non visibili ad occhio nudo. L’operatore iridologo parte dal colore dei nostri occhi, per poi valutare macchie di colore più piccole che si sovrappongono e che non riusciamo a cogliere guardandoci allo specchio. Ogni occhio possiede più macchie colorate (cromatismi e pigmenti), in base al colore, alla posizione, alla grandezza andranno a dire cose differenti.
Allo stesso modo la posizione delle fibre connettivali, la presenza di piccoli spazi vuoti tra le stesse verranno interpretate, valutando la dimensione, la posizione e la frequenza di presentazione nelle iridi.
Una parte di analisi interesserà anche la pupilla: a noi appare quasi sempre centrale e nera, ma per l’iridologo, che l’osserva da ingrandita, può assumere altre colorazioni, non essere in posizione centrale e, soprattutto, non essere così perfettamente rotonda.
Per l’iridologia, gli occhi mutano nel tempo proprio a causa di stili di vita, di traumi, di stress vissuti che vanno a minare il nostro equilibrio: il corpo soffre e manifesta la sua sofferenza segnando gli occhi. Nel momento in cui correggiamo quello che ci fa stare male, un segno si può anche cancellare.
Ecco perché è importante effettuare una valutazione iridologia con una certa costanza, per capire se ci stiamo facendo del bene o se, invece, qualcosa o qualcuno ci sta danneggiando a livello olistico.
Gli occhi sono lo specchio dell’anima e, così come per le altre zone in cui possiamo trovare punti riflessi, non mentono.
Spesso siamo bravi a raccontarci bugie, a dirci che va tutto bene, che non avvertiamo più quel dolore anche se, invece, è ancora presente. Gli occhi vanno oltre a tutto questo e ci mostrano come effettivamente stiamo, non solo a livello fisico ma anche a livello emozionale.
E davanti all’evidenza, per tanti diventa più facile o per lo meno inevitabile intraprendere un percorso per cambiare qualcosa e ritrovare il proprio benessere.
Un sorriso,
Elena