Il mondo olistico non si occupa di malattie, di situazioni gravi, ma aiuta a risolvere dei disagi, che possono, comunque, andare ad interferire con le nostre giornate, con chi ci sta accanto: malesseri che possono minare il nostro stato di benessere.
La storia che vi voglio raccontare parla di una persona all’apparenza tranquilla, serena, una di quelle persone che tendenzialmente nella vita ha avuto tanto: successo in campo lavorativo, una bella casa, una famiglia che si vuole bene, una stupenda bambina.
Ma questa ragazza avvertiva un qualcosa, una sensazione di vuoto, momenti di non benessere, di certo non potevano rientrare in una categoria di malattia, me che rovinavano le sue giornate.
Alessandra è venuta da me in studio per cercare di risolvere, di smussare, alcuni angoli del suo carattere e del suo modo di vivere, che a volte le creavano una situazione difficile da gestire.
Alessandra è cresciuta senza papà, con una madre, che non le ha fatto mancare niente, ma che, comprensibilmente, era spesso assente per portare a casa tutto il necessario. Ha imparato a responsabilizzarsi in fretta, ma anche a ritagliarsi i suoi spazi. Ha sofferto il trasloco a fine scuole superiori e a distanza di 20 anni sente ancora forte la mancanza della sua città natale.
Nel frattempo, ha messo su una piccola azienda, si è innamorata e ha avuto una bimba: è felice del suo quotidiano, si senta amata, compresa.
Mi parla di avvertire a random un grande senso di malinconia verso la sua Asti e che in momenti di tensione nervosa sente la necessità di compensare con lo shopping. L’acquisto di bene materiali riesce a colmare situazioni di nervosismo, momenti di forte pressioni, attimi che sembrano sfuggire al suo controllo. Non uno shopping esagerato, al di fuori delle sue possibilità, ma ugualmente una cosa che secondo lei non va bene, indice comunque di un disagio.
Mi spiega che fa spesso massaggi, ma ama quelli forti, energici perché, solo concentrandosi sulla sensazione di quasi dolore fisico, riesce a staccare il cervello: i trattamenti lenti, rilassanti, le creano un subbuglio di pensieri e di emozioni che non riesce a catalogare. Concentrarsi sul corpo, fa tacere la mente.
Le spiego che, secondo me, tutto quello che mi racconta sono situazioni legate al primo chakra, quello che ci radicalizza, che ha bisogno di materialità per star bene e che vorrei iniziare a lavorare dai piedi, le sue radici fisiche.
Il massaggio del piede non è un trattamento di riflessologia, ma è un massaggio olistico che può mutare ed essere in base alle esigenze rilassante o decontratturante. Il nostro primo massaggio è stato improntato sull’effetto decontratturante, con manovre decise, per concentrarsi su un piano maggiormente fisico.
Ripetiamo, con cadenza settimanale, quattro trattamenti, dove pian piano il mio massaggio si fa un pochino più leggero, andando a lavorare su un livello più emozionale.
Il sentire di Alessandra è positivo, man mano mi riporta una diminuzione di quel sentire vuoto dentro di sé.
Dopo due mesi di incontri pressappoco settimanali, lo shopping come compensazione sembra essersi arenato, riesce gestire meglio le situazioni di stress e la malinconia legata ai luoghi del passato è meno tangibile.
I piedi sono le nostre radici, il nostro punto di ancoraggio alla terra ferma che tanto possono dare al nostro benessere.
Un sorriso!
Elena