Nel massaggio olistico ci sono delle zone definite interdette, zone in cui viene sconsigliata ogni manovra perché delicate e con un’alta presenza di linfonodi. Abbiamo già parlato del triangolo di Scarpa, oggi vediamo insieme il cavo ascellare.
L’ascella è la zona del nostro corpo collocata inferiormente all’articolazione della spalla tra torace e braccio.
È una cavità che protegge numerosi linfonodi (tra i 20 e i 40), ghiandole sudoripare e follicoli piliferi e vede passare al suo interno importanti nervi e vasi sanguigni. È una delle zone più calde del nostro corpo.
Se vogliamo capire bene i suoi confini anatomici, possiamo dire che confina superiormente con il bordo esterno della prima costola, il bordo superiore e posteriore della scapola. Andando verso il centro del corpo confina con il muscolo gran dentato e la gabbia toracica, mentre anteriormente arriva al muscolo pettorale minore. Lateralmente troviamo l’estremità prossimale dell’omero, il capo corto del bicipite brachiale e il muscolo coracobrachiale; mentre posteriormente l’ascella arriva al grande rotondo, al grande dorsale e al muscolo sottoscapolare.
I bordi del cavo ascellare prendono il nome di piega anteriore e piaga posteriore: la piega anteriore è arrotondata e formata principalmente dal margine inferiore del muscolo grande pettorale, mentre la piega posteriore è piatta e delineata dal grande dorsale e dal grande rotondo.
In questa zona troviamo una certa quantità di tessuto adiposo che va a distribuirsi intorno ai vasi sanguigni, ai linfonodi e ai nervi.
A livello del cavo ascellare vediamo passare la parte terminale del plesso brachiale, il nervo toracico lungo e i nervi intercostobrachiali. Il plesso brachiale è dato dai nervi spinali cervicali e dal primo nervo spinale toracico: dà sensibilità e capacità motorie alla spalla, a parte del torace e soprattutto a tutto l’arto superiore. Il nervo toracico lungo è una branca del plesso brachiale, mentre i nervi intercostobrachiali sono diramazione dei nervi intercostali con solo funzione sensitiva. Capite ora perché le ascelle sono tanto sensibili al solletico? Con tutte queste terminazioni nervose è quasi inevitabile…
Per i vasi sanguigni, invece, troviamo l’arteria ascellare con le sue varie branche e la vena ascellare.
I linfonodi ascellari vengono suddivisi in sei gruppi: il gruppo anteriore (o gruppo pettorale), il gruppo posteriore (o gruppo sottoscapolare), il gruppo laterale, il gruppo centrale, il gruppo deltopettorale (o gruppo infraclavicolare) e il gruppo apicale. Questi linfonodi drenano i vasi linfatici della mammella, quelli superficiali della parete toracica, quelli superficiali della parte di addome sopraombelicale e i vasi linfatici del braccio.
In sostanza, una zona piuttosto delicata del nostro corpo che è meglio non sollecitare con manovre di massaggio, se non in particolari situazioni con manovre ben studiate e mirate da fare solo in caso di necessità da operatori qualificati.
Un sorriso,
Elena