Il suono di un messaggio: “Nevica”.
Sono le 6.55 del mattino di un giorno arancione che si preannuncia lungo e sono appena rientrata dalla prima passeggiata con cane, strafelice per il manto bianco che ha avvolto il tutto. Il silenzio ovattato non ha prezzo, la felicità del mio pelosetto neppure.
Quel messaggio mi porta con i piedi di nuovo sul pianeta terra, perché so il dolore dietro a quella semplice parola.
Adele è una mia cliente da sempre, una di quelle persone che non sai se definirla cliente o amica. Mi è sempre piaciuta con il suo sorriso aperto, con la sua curiosità verso il mondo. Quest’anno per lei è tanto difficile, lo so e non riesco a trovarle una soluzione vera…
“Vuoi venire per un massaggio? Ho un posto alle 10… so già anche che musica metterti!” Non so se è questo che voleva da me, ma, purtroppo non ho altro da offrire se non un massaggio e un’ora di sfogo.
“Ok, a dopo”
A volte prenotare un trattamento è solo una scusa per trovare un volto amico, una spalla che dia conforto: e ammetto che mi piace questo risvolto del mio lavoro. È bello quando le tue mani lavorano seguendo l’istinto e danno in là ad un fiume di parole. L’empatia che si crea è un’alchimia che va oltre ogni capacità tecnica.
Adele è uno spirito libero, niente legami, niente figli, un monolocale che fa da base e un lavoro che serve per racimolare i soldi per partire. Mi ha fatto conoscere così tanti angoli del mondo, durante i nostri massaggi! Le sue vacanze sono particolare perché lei viaggia per correre. Da che la conosco, sceglie una meta, studia le strade e pianifica ogni giorno con un chilometraggio da correre. Prima correva per le città, all’alba, al tramonto, un anno in centro a Parigi il giorno della Vigilia di Natale! Da 4 anni corre solo in mezzo alla natura: montagna, pianura, laghi in Italia o all’estero.
Correva da ragazzina, sembrava aver le carte in regola per diventare anche brava, poi i suoi le hanno fatto scegliere tra la scuola e la corsa. Ha vinto la scuola, ma da adulta, con una laurea in tasca e un lavoro sicuro, il ritorno all’amore dell’adolescenza a modo suo. Ha una capacità di scorgere i dettagli che lascia senza fiato: quando mi ha raccontato i giorni in Provenza a correre in mezzo alla lavanda, ho avvertito il profumo.
Un giorno Adele mi ha detto che viene a farsi massaggiare per trovare il coraggio di partire con le sue scarpe da corsa, perché mentre si rilassa riesce a ritrovarsi, a capire cosa vuole davvero e a non perdersi in ciò che i suoi e la società vorrebbero da lei. Usa il massaggio come appiglio per non ripetere errori.
A giugno un massaggio le era servito per esprimere il suo disagio: quest’anno funesto, l’impossibilità di partire, un viaggio già programmato e prenotato per il Canada saltato, la stavano mandando in tilt. E proprio durante il massaggio era saltato fuori che lei in Trentino in estate non era mai andata a correre… a luglio era partita.
Adele adora la neve, corre ovunque ma la neve è la sua essenza. Corsa, sci, ciaspole… basta muoversi nella neve. E questo era stato altro motivo di dolore e di crisi esistenziale a novembre. Si, perché in questo 2020 Adele più volte si è chiesta se non fosse sbagliata, se non fosse il caso di ridimensionare la sua vita e renderla un pochino più normale.
Adele arriva e mi dice che vuole vedere le stelle, che non c’è nulla di più bello che vedere le stelle in mezzo al nulla circondata dalla neve. E come darle torto? Mi chiede se è sbagliata con questa sua voglia di partire, che non è una fuga, ma solo voglia di vedere oltre. Le dico di no, che nessuno può permettere di dire ad un altro che è sbagliato solo perché non sceglie la normalità. Che poi cos’è la normalità?
Se potesse scapperebbe in Valle d’Aosta per correre verso le 20 in un percorso che già sa. Se potesse…
Metto la musica che mi ispirava per lei, le mani vanno senza tanta tecnica infusa…
“Adele, stasera danno bello, secondo me se verso le 19 esci di casa e vai a correre in giro ci sarà poca gente e se vai in quel parco, le stelle le vedi bene”
Mai andata io alle 7 di sera in quella zona della città, però mi pare un’idea sensata. Il sorriso di Adele è la più bella soddisfazione di questa giornata arancione che è stata ricca di emozioni in realtà.
È sempre bello il mio, il nostro lavoro…
Sono le 20, esco dallo studio, guardo in su è tutto sereno. Mi arriva un messaggio… la foto di un cielo stellato. La capacità di trovare la soluzione sempre, anche nei momenti di difficoltà: questo mi piace di Adele.
Un sorriso!
Elena