Respirare è il nostro primo atto in questo mondo, un qualcosa di fondamentale che poi diventa banale.
Eppure respirare “male” ci porta molte più problematiche di quanto pensiamo.
L’ossigeno entra nel nostro corpo attraverso le vie aeree superiori (per definizione le zone esterne al torace, quindi, naso, cavità nasali, laringe, faringe e trachea), le stesse che vedono poi uscire l’anidride carbonica, uno dei rifiuti del nostro corpo. Da qui poi l’ossigeno scende per le vie aeree inferiori e arriva ai polmoni per diffondersi a tutto il corpo, soprattutto grazie al lavoro instancabile del diaframma, il cui lavoro regola al 70% il processo di respirazione. E mediamente si usa il diaframma al 40% delle sue capacità.
La respirazione ideale è quella nasale, senza ricorrere all’aiuto della bocca. Il naso ci permette di introdurre aria più pulita, riscaldata e umidificata in modo ottimale. La bocca arriva in aiuto al naso quando, ad esempio, abbiamo il raffreddore o quando abbiamo una maggiore necessità di respirazione, magari perché stiamo correndo o siamo sotto sforzo.
Ogni giorno facciamo più di 20.000 respiri, circa 15 al minuto, e semplicemente respirando portiamo ossigeno al cervello, all’apparato muscolare, a tutti i nostri organi interni. Se respiriamo meglio avremo maggior ossigeno a disposizione, saremo più lucidi, più produttivi, i nostri muscoli saranno più reattivi e sapremo gestire meglio emozioni e stress.
Tanti di noi respirano “male” senza neanche saperlo. Magari facciamo respiri corti o stiamo in apnea per un x di tempo e non ne siamo consapevoli. Questo perché manca una consapevolezza del nostro respiro e del nostro corpo e poi perché il nostro quotidiano non aiuta molto la respirazione.
Per respirare bene è necessario avere una postura corretta: stare ore sedute, ingobbiti alla scrivania davanti al pc o in auto non è di certo la postura giusta. Stare incurvati porta ad una compressione dei polmoni ed il torace fa fatica ad espandersi; il diaframma viene quasi confinato in uno spazio troppo ridotto per lui. Ci ritroviamo, quindi, a respirare in modo molto più corto utilizzando tanto il torace e poco la parte addominale, diminuendo, anche, l’automassaggio che la respirazione “di pancia” porta ai nostri organi interni (stomaco, intestino…).
La cosa triste, se ci pensate, è che noi siamo stati abituati fin da bambini a stare ore e ore seduti sui banchi, memorizzando così un codice di respirazione limitato che ci portiamo avanti per anni, soprattutto se non facciamo sport, canto, recitazione o altre discipline che impongono una respirazione attenta.
Alla postura aggiungiamo come causa anche il sovrappeso che vede il grasso addominale a limitare il movimento di espansione del diaframma, e non dimentichiamoci di dare le colpe anche allo stress.
Nel momento in cui siamo stressati, viviamo in una situazione di sovraccarico mentale, emotivo e fisico che porta ad un respiro più superficiale, limitando l’apporto di ossigeno, che andrà a sua volta a generare uno stress al corpo. Quindi, lo stress ci fa respirare male e respirare male ci porta ad essere ancora più stressati: un cane che si morde la coda fino a quando non decidiamo noi di intervenire respirando!
Per il nostro Benessere Olistico, quindi, dovremmo ri-imparare a respirare… e risolveremmo tanti piccoli acciacchi che ci affliggono.
Un sorriso,
Elena