Conosciuto con il nome di Luparia, l’Aconito è una pianta velenosa. Ma grazie a un complicato processo di diluizione della tintura madre, diventa anche un efficace rimedio omeopatico.
Se siete appassionati del genere fantasy, ne avrete sentito parlare spesso. Famoso per essere una pianta mortale per licantropi e vampiri, l’Aconito ricorre in moltissime storie, in cui diventa la chiave di volta per la sopravvivenza dei protagonisti. Ora, non sappiamo se il suo veleno funzioni davvero con questi esseri soprannaturali, ma di sicuro consociamo gli effetti, anche mortali, che può causare all’uomo.
Allo stesso tempo, se utilizzato in quantità minime e dopo essere stato sottoposto agli opportuni trattamenti, l’Aconito si rivela, però, un efficace rimedio naturale per tenere sotto controllo ipertensione e ansia.
Come molte altre piante velenose, anche l’Aconito si presenta come una bellissima creatura: i suoi fiori a forma di elmo, che formano una rigogliosa spiga, non possono fare a meno di attrarre l’attenzione. Ma attenzione, perché le sostanze tossiche in essi contenute sprigionano i loro effetti nefasti al solo contatto con la pelle!
Presente in modo diffuso nella flora asiatica, soprattutto in Cina e Giappone, l’Aconito cresce anche in Italia, soprattutto sulle Alpi, dove le condizioni climatiche gli sono più favorevoli. Del genere Aconitum ne esistono ben 250 specie, ma nel nostro paese ne crescono in modo spontaneo solo 12, tra cui l’Aconito Napello, dalle affascinanti infiorescenze blu, e l’Aconito Vulparia, presente anche sugli Appennini, che presenta fiori di colore giallo pallido.
Entrambi, nonostante siano altamente tossici per l’uomo, possiedono inaspettate proprietà terapeutiche.
La pericolosità dell’Aconito è conosciuta fin dai tempi più antichi. Pensate, se ne parla addirittura nel mito di Ercole! Si narra infatti che, durante la lotta fra l’eroe della mitologia romana e il cane Cerbero, l’animale fece cadere a terra una certa quantità di bava, che a contatto con la terra si tramutò nella velenosissima pianta.
Ma anche al di fuori della mitologia, l’Aconito era ben conosciuto dagli uomini del passato. Il veleno in esso contenuto era una valida risorsa per preparare bocconcini mortali per i lupi che attaccavano le greggi o per intingervi le punte di lance e frecce, al fine di poter avvelenare i nemici, anche a grande distanza.
L’Aconito è infatti estremamente velenoso. Contiene diversi alcaloidi, ma benché siano tutti potenzialmente tossici, è l’aconitina la responsabile della bradicardia e dell’ipotensione che possono minacciare seriamente la salute di uomini e animali. In dosi elevate, infatti, causa pericolose aritmie cardiache, che possono generare un fatale arresto cardiaco.
Nonostante ciò, se assunto in modo controllato, l’Aconito può rivelarsi un valido rimedio naturale per trattare alcune disfunzioni dell’apparato cardio-circolatorio e nervoso.
L’Aconitina, presente in tutte le parti della pianta, radici comprese, è quindi un potente veleno, ma se trattata nella maniera opportuna può diventare un valido alleato per distendere il sistema nervoso e rallentare il battito cardiaco.
Per questo motivo, l’omeopatia sfrutta le proprietà dell’Aconito per situazioni ben specifiche e lo fa diluendo in modo significativo i suoi principi attivi. Indicato per la tachicardia e l’ipertensione, il preparato omeopatico a base di questa pianta è utile nei casi di intensa agitazione psico-motoria, ad esempio per placare la sintomatologia derivante da un forte spavento, da un grave attacco d’ansia o da una situazione traumatica.
Inoltre, questo rimedio naturale può risultare davvero risolutivo in quei casi in cui è necessario intervenire d’urgenza, come quando in seguito a un principio d’infarto o a un serio shock emotivo, il paziente presenta palpitazioni, aritmie, convulsioni, difficoltà respiratorie e tremori intensi.
L’avreste mai detto che la stessa pianta che può uccidervi potrebbe, in alcuni casi, salvarvi la vita?
Grazie a tutti!
Andrea