C’è una frase che tutti gli operatori si sono sentiti dire almeno una volta nella carriera: “mi si è accavallato un nervo”.
Mettiamolo in chiaro subito: i nervi non si possono accavallare. Fine del discorso.
È, infatti, una credenza popolare molto diffusa che i nervi si accavallino così come esistevano (esistono…?) delle figure misteriose che aggiustano i nervi.
A livello scientifico è assolutamente insindacabile che i nervi rimangono nella loro sede senza nessun tipo di contorsione, spostamento, accavallamento.
Quella sensazione che si ha di qualcosa di doloroso perché ingarbugliato altro non è che una contrazione muscolare che va a provocare quelli che vengono definiti trigger point muscolare.
La situazione è molto più diffusa in quelle zone del corpo soggette a grandi sollecitazioni: zona lombare, zona glutea ma anche a livello di collo, trapezio e polpacci.
Se i nervi si potessero davvero accavallare, saremmo tendenzialmente rovinati. Tutto il nostro esistere, con la capacità di poter fare azioni e pensieri, di poter sentire, di poter percepire sensazioni, dipende dal nostro sistema nervoso.
Un sistema perfetto suddiviso in centrale e periferico con nervi cranici e nervi periferici che lavora come perfetto sistema di controllo del corpo. Per riassumere molto brevemente, abbiamo 12 nervi cranici e 33 coppie di nervi spinali, suddivisi in 8 paia di cervicali, 12 toracici, 5 lombari, 5 sacrali e 3 coccigei. I nervi spinali si ramificano per raggiungere ogni angolo del nostro corpo per ricevere e portare segnali sia di tipo motori che sensitivo.
Se questi nervi si potessero muovere dalla loro sede per accavallarsi… sarebbe un disastro!
I nostri muscoli non viaggiano per conto loro, sono anch’essi sottoposti al controllo del sistema nervoso: non si mettono a correre da soli, è il sistema nervoso che dice loro di darsi una mossa e di correre. Nel momento in cui i muscoli lavorano troppo, lavorano “male” magari a causa di uno sforzo eccessivo o improvviso o magari per il freddo, il sistema nervoso attiva un meccanismo di difesa che porta alla contrazione di uno o più fasci di fibre muscolari. E noi sentiamo quella sensazione di avere un qualcosa fuori posto.
La contrattura muscolare impedisce momentaneamente al muscolo di tornare in fase di rilassamento, generando dolore, perdita di forza e di flessibilità. Se tocchiamo la zona la percepiamo rigida, quasi gonfia, perché le fibre muscolare che di solito scorrono le une sulle altre si sono bloccate.
Se il sistema nervoso non lavorasse in difesa del nostro corpo e del nostro sistema muscolare, rischieremmo lesioni molto più gravi del muscolo come uno stiramento e uno strappo.
Siamo una macchina ancora più che perfetta, per cui oggi vi saluto con una massima di Jim Rohn:
Abbi cura del tuo corpo, è l’unico posto in cui devi vivere.
Un sorriso,
Elena