Grazie alla curiosa forma dei suoi semi, questa pianta si è guadagnata il suo nome. Ma è grazie alle sue proprietà, che la Borsa del Pastore ha attirato l’attenzione della medicina naturale.
Essendo particolarmente diffusa in tutto il nostro territorio, non vi sarà difficile incontrare la Borsa del Pastore durante le vostre passeggiate all’aria aperta. Considerata una pianta infestante, per la sua estrema adattabilità e diffusione, si adatta infatti a ogni clima e cresce abbondante negli orti, nei boschi e nelle radure, lungo i margini delle strade, persino sui muri sbrecciati che costeggiano le campagne. Praticamente, è ovunque!
Ma non è per questo che suscita interesse, quanto per le sue proprietà terapeutiche: la Borsa del Pastore, infatti, è sfruttata fin dall’antichità per combattere le emorragie e favorire la circolazione.
Il suo nome, curioso e accattivante, gli è stato conferito dal botanico tedesco Friedrich Kasimir Medikus nel 1792, quando osservandola con attenzione, si accorse che i suoi frutti, triangolari con l’apice incavato, ricordavano le tradizionali bisacce dei pastori.
Oggi la Borsa del Pastore è stata rivalutata dalla moderna erboristeria, che ne sfrutta le proprietà per combattere le stesse patologie per le quali veniva utilizzata dalla medicina popolare tanti e tanti anni fa.
Le proprietà emostatiche della Borsa del Pastore sono conosciute da sempre: pensate, durante la Prima Guerra Mondiale, quando di certo non esistevano centri medici in grado di curare tempestivamente i soldati feriti, questa pianta veniva usata in combinazione con la segale cornuta e l’idraste per fermare le importanti emorragie dovute alle ferite di guerra. E con un certo successo!
I suoi principi attivi, contenuti nella parte aerea della pianta, sono infatti flavonoidi, alcaloidi, glucosidi e tannini, che lavorando in sinergia conferiscono alla Borsa del Pastore le sue apprezzatissime proprietà antiemorragiche, astringenti ed emostatiche. E non parliamo solo di emorragie dovute alle ferite!
Questa pianta può contribuire con efficacia a fermare emorragie interne ed epistassi, ma in linea generale è consigliata per tutte quelle patologie che hanno come conseguenza perdita di sangue, come ematuria (sangue nelle urine), emorroidi, gengivite, emottisi (presenza di sangue inseguito a colpi di tosse) e metrorragia (perdite di sangue dall’utero, non dovute al fisiologico flusso mestruale).
La borsa del Pastore blocca il ciclo? Assolutamente sì. Ma se per tutti gli altri disturbi viene utilizzata soprattutto esternamente, in questo caso dovrete assumerle per via orale, generalmente sotto forma di infuso.
Inoltre, alcuni studi suggeriscono che questa pianta possa contribuire a mantenere a livelli ottimali la pressione sanguigna e a migliorare le funzioni cardiache. Incredibile, vero?
La Borsa del Pastore in cucina può rivelarsi un modo alternativo per combattere l’ipertensione. Vi basterà raccogliere le sue giovani foglie ed aggiungerle alla vostra insalata: non solo vi prenderete cura di voi stessi, ma potrete anche godere del suo sapore inconsueto, per alcuni versi simile a quello del cavolo.
In erboristeria, invece, troverete il preparato secco per infusi e decotti, consigliati anche per trattare le vene varicose, tintura madre e estratto fluido per assunzioni orali, nonché compresse da assumere seguendo rigorosamente le indicazioni riportate sulla scatola.
Perché se è vero che la Borsa del Pastore non presenta alcuna controindicazione particolare, è pur vero che, al di là del divieto di assunzione per chi presenti un’ipersensibilità verso uno o più componenti, è sempre meglio seguire la posologia indicata. Un uso eccessivo, infatti, potrebbe contribuire ad abbassare troppo la pressione, con conseguenze allarmanti.
I rimedi terapeutici come la Borsa del Pastore sono assolutamente naturali, ma naturale non significa che non abbia alcun effetto, al contrario. E voi volete sfruttare il potere della natura per stare meglio, giusto?
Grazie a tutti!
Andrea