I massaggi zonali a volte sono un pochino bistrattati perché sembrano di poca cosa, in realtà spesso sanno dare risultati sorprendenti. Sono definiti zonali quei trattamenti concentrati solo in una parte del corpo, come viso, piedi, mani o, nel caso dell’argomento di oggi, testa.
Marta è una mia cliente storica che nel corso degli anni e dei trattamenti mi ha parlato spesso e nel dettaglio del marito, un consulente che macina chilometri di autostrada ogni giorno e che vive praticamente al telefono. I ritmi di lavoro elevati uniti ad un forte senso di responsabilità lo hanno portato negli anni a sviluppare un’iperreattività continua che non gli permette di staccare la spina nemmeno in vacanza. Da questo al dormire poco e male il salto è stato facile.
Marta un giorno mi chiese se potevo far qualcosa, tenendo conto che mai il marito avrebbe dedicato un’ora intera per sé con costanza: magari si sarebbe ben volentieri fermato una volta per un’intera seduta di riflessologia ma non sarebbe assolutamente riuscito a rimanere costante nei trattamenti con una durata che per lui non poteva che essere eccessiva.
Come vi dicevo il massaggio alla testa è una sequenza zonale che – per lo meno con la tecnica olistica che uso io – è abbastanza veloce e consiste in una parte con il ricevente seduto e una parte da supini sul lettino. All’incirca sono un 15 minuti per parte, una mezz’ora in tutto a cui poi, volendo, ma non era questo il caso, si possono aggiungere manovre distensive sul collo e/o sul viso. Le manovre principali, da eseguire senza oli o creme, sono impastamenti, compressioni, rotazioni, scollamenti: si inizia dalla fronte per poi spostarsi velocemente a collo e orecchie e ci si concentra su tutto il cranio con varie tipologie di manovre volte a togliere tensioni e ad ossigenare meglio il cuoio capelluto. Non è raro, giuro, che il ricevente si addormenti pur con una durata ridotta rispetto ai classici trattamenti.
Tra me e Stefano si è instaurata fin dal primo incontro una schietta sincerità. Sapevo che veniva soprattutto spinto calorosamente da Marta, sinceramente preoccupata per lo stato di salute del marito e sapevo che non era il tipo da staccare facilmente la spina. Ma sapevo anche dai racconti della moglie che era una persona ligia agli impegni presi. Al primo incontro parlai chiaro sul fatto che un trattamento può essere una pausa dal quotidiano, ma che per tornare a dormire almeno un pochino meglio serviva costanza.
Tra me e Stefano vige ancor oggi a distanza di diversi mesi questo patto silenzioso: stesso giorno e stesso orario, salvo eventi stratosferici perché così riesce a inquadrarsi meglio gli impegni di lavoro. Se la giornata è drammaticamente ricca di impegni facciamo solo una delle due sequenze.
Dopo 4 sedute, Stefano ha iniziato a dormire meglio, non di più ma in modo più profondo e, ad oggi, questo piccolo appuntamento settimanale lo ha portato ad essere meno stressato, ad avvertire meno dolori muscolari e allo stomaco. In più il trattamento lo aiuta ad avere una maggiore chiarezza mentale.
A volte basta poco per stare meglio… basta iniziare e continuare!!
Un sorriso!
Elena