I tape, i cerotti colorati che oramai siamo abituati a vedere e a considerare in caso di problematiche muscolo scheletriche, hanno un’evoluzione che prende il nome di cross tape o di spiral tape.
L’invenzione del cross tape viene attribuita ad un fisiatra coreano, il dr Aeo Kang, e ad un osteopata giapponese Nobutaka Tanaka e sono molto diffusi in Corea e Giappone. Sono fatti dello stesso tipo di cerotto dei tape classici (quindi di materiale poliestere adesivo), ma sono più piccoli e molto più discreti. Hanno una forma crociata, a maglia, sembrano delle piccole reti e le dimensioni più comuni sono tre:
Il loro principio si basa sui concetti teorici della Medicina Tradizionale Cinese: si possono applicare sui punti dell’agopuntura con l’intento di smuovere un blocco energetico. Portandoli, poi, nel nostro pensiero occidentale si possono usare direttamente sui trigger points o semplicemente sul punto che ci causa il dolore muscolare.
Possono essere usati da soli, in abbinamento al classico taping o dopo altri trattamenti olistici specifici, se l’operatore lo ritiene opportuno. Essendo molto più maneggevoli possono essere usati anche per l’auto trattamento e questo è forse il motivo per cui si stanno diffondendo velocemente.
Non esistono studi scientifici che dimostrano nello specifico il loro funzionamento, ma i risultati sono piuttosto evidenti, tant’è che in poco tempo in tanti si sono affezionati a questo tipo di lavoro.
La loro funzione è principalmente analgesica. Lavorano sulla microcircolazione sia del sangue che linfatica e, decomprimendo, la zona interessata al dolore portano un quasi immediato effetto analgesico; in sostanza, sollevando la cute si crea una minore pressione interstiziale sul punto di applicazione.
Non hanno grandi controindicazioni, va da sé che vanno applicati solo sulla pelle integra e non su ferite aperte o infette o sulla pelle irritata. L’unico grande vero rischio può essere un’allergia alla colla utilizzata sul cross tape, ma essendo più piccolo di un tape normale che di solito ha una larghezza di 5 cm e una lunghezza in base alla necessità di applicazione, irrita meno ed è più rapida la rimozione.
A mio avviso, l’unica accortezza è l’applicazione sui punti dell’agopuntura, perché se non li si conosce bene, si rischia di creare un fluire energetico maggiore in un punto che non serve per il nostro quadro generale rischiando qualche malessere.
I cross tape piacciono perché sono discreti e meno appariscenti dei tape classici. Per la loro dimensione sono adatte anche a piccole zone del corpo e richiedono una minore manualità per l’applicazione.
Come sempre, non esiste il migliore tra i due; restano due metodiche diverse, fatte dello stesso materiale, che possono essere usate in contemporanea oppure singolarmente.
Diciamo che il consiglio è di rimanere sul taping classico se vi ha sempre dato riscontro favorevole e di provare il cross tape se vi pare necessario trovare una strada operativa nuova.
Un sorriso,
Elena