Il grande vaso di Pandora della Medicina Tradizionale Cinese contiene numerose discipline, come l’agopuntura, il Tuina – che sarebbe la particolare metodologia di massaggio – la parte di Farmacologia e di erboristeria e tutta una serie di tecniche fisiche, che sembrano ginnastiche ma che vanno a lavorare anche sulla parte energetica e mentale (Tai Chi e Qi gong).
All’interno di questo mondo complesso troviamo anche quelle che vengono definite, quasi a livello universale, tecniche complementari e sono moxibustione, coppettazione, gua sha e martelletto a fior di prugno. Sono tecniche meno invasive dell’agopuntura, ma più profonde del massaggio; un modo di lavorare che segue regole ben precise e che l’operatore esperto deve saper usare, dosare ed osare con cognizione di causa, creando per ogni ricevente un trattamento su misura che comprenda un mix di tecniche manuali e/o meccaniche.
Alla base dell’utilizzo delle tecniche complementari abbiamo i principi cardini della Medicina Tradizionale Cinese. Ogni nostro disequilibrio, che si può esprimere sotto forma di malessere fisico o emozionale, è causato da un non corretto fluire del Qi o energia vitale. Lo scorrere del Qi può essere interrotto o ostruito da quelle che vengono definite cause di malattie esterne (che sono eventi climatici) o cause di malattie interne, che sono emozioni non equilibrate.
Le tecniche complementari entrano in gioco, generalmente, per affrontare quelle che vengono definite Sindromi Bi, vale a dire le ostruzioni del Qi causate da Vento, Freddo, Umidità e Calore.
Queste tecniche usate su punti specifici e bene considerati, non di sicuro a caso, servono a rimuovere i ristagni energetici permettendo al Qi di tornare a fluire correttamente.
La Moxibustione consiste nell’applicazione di un calore mirato sfruttando le qualità dell’artemisia essiccata, un’erba che per la M.T.C. ha grandi proprietà curative.
Si possono usare o dei coni di artemisia direttamente a contatto con la pelle oppure dei sigari chiamati moxa su agopunti. Lo scopo della moxibustione è quello di eliminare Freddo e Umidità, alleviando il dolore, portando un maggior fluire energetico e riscaldando i Meridiani.
La Coppettazione usa degli strumenti simili a delle ventose che creano un effetto vuoto. Sono coppette storicamente di vetro, che ultimamente si possono trovare anche di plastica o silicone. Applicate sulla pelle si crea un’aspirazione che ha l’obiettivo di smuovere i liquidi stagnanti, portando una grande ossigenazione dei tessuti. Lavora in questo modo sui ristagni e le stasi di Qi e Sangue, dimostrandosi efficace sui dolori muscolo articolari. L’effetto vuoto che si crea con la coppettazione può dare origine a segni cutanei, simili ad ematomi, che possono durare qualche giorno.
Il Gua Sha va a stimolare la cute con una serie di strofinamenti e raschiamenti con l’intento di “grattare via la febbre, l’eccesso di calore”. Lo strumento sembra un grande plettro e può essere di vari materiali, si possono creare sulla pelle, a causa dello strofinamento, delle petecchie che spariscono nel giro di qualche giorno. È utile per risolvere infiammazioni, dolori acuti creati da Vento e per smuovere zone stagnanti.
Il Martelletto Fior di prugno è un piccolo martelletto con piccoli aghi, di solito 5 o 7, e lo si usa per picchiettare un’area dolente, il percorso di un Meridiano o punti specifici dei canali energetici. Con i movimenti di percussione si ottiene il riscaldamento della zona trattata che aiuta a richiamare Qi nella zona, cosa che in determinate situazioni permette di diminuire il dolore e la problematica.
Le tecniche complementari sono affascinanti e, in determinate situazioni, portano risultati sorprendenti! Da provare!
Un sorriso,
Elena