La riflessologia della mano è una disciplina olistica che spesso passa in secondo piano rispetto alla riflessologia plantare e del viso. Pare meno rilassante e ha dei punti riflessi in meno rispetto alle due sorelle, ma non per questo andrebbe messa nel dimenticatoio.
La riflessologia della mano fa parte, a mio avviso, di quelle discipline olistiche poco “da operatore”, ma molto di auto-trattamento. Vale a dire che ci sta che un operatore prediliga trattare i piedi o il viso, per tutta una serie di fattori che magari tratteremo in un altro articolo, ma le mani sono un qualcosa di sempre a disposizione, facili da auto-massaggiarsi e per questo la riflessologia della mano vince il premio di metodo di auto-trattamento efficace e semplice da eseguire. Le mani sono sempre a disposizione e possiamo trattarcele in coda alle poste, davanti alla tv, mentre passeggiamo, senza quasi che chi ci sta intorno se ne accorga. E benefici si avvertono davvero.
In caso di giornate nere, di forte stress, di nervosismo, di insonnia e di tutte quelle sensazioni che ben conosciamo e che derivano da un forte accumulo di corse e responsabilità familiari e lavorative, le nostre mani ci offrono supporto con precisi punti riflessi. La base teorica della riflessologia della mano è pressoché identica alle altre riflessologie: sulle estremità dei nostri arti superiori troviamo specifiche zone che vanno a comunicare con l’interno del nostro corpo, riportando il riequilibrio energetico che si era perso a causa di un qualche fattore esterno o interno al nostro organismo.
Due sono i punti fondamentali del trattamento in caso di stress: il punto del plesso solare e il punto del cervello. Sono entrambi punti doppi, vale a dire che si trovano sia sulla mano sinistra che su quella destra.
Il punto del cervello si trova sul polpastrello del pollice, proprio quella zona che i bimbi piccini si succhiano per cercare di tranquillizzarsi e di addormentarsi: un segno di come certe discipline siano molto istintive, solo che poi crescendo abbandoniamo l’istinto.
Questo punto si può trattare con uno sfioramento circolare antiorario, direzione che nelle teorie energetiche favorisce la dispersione di eccessi.
Sfiorare, quindi, il polpastrello dei pollici aiuta a diminuire l’eccesso di pensieri e di preoccupazione, favorisce il rilassamento mentale e abbassa il livello di stress in generale.
Al centro delle nostre mani, seguendo la linea del dito medio, troviamo il punto riflesso del plesso solare. Un punto importante perché ha una forte valenza energetica ed emozionale. Questo punto serve per riequilibrare le emozioni in eccesso di qualsiasi tipo: riporta in armonia il nostro modo di provare emozioni.
In più agisce a livello energetico, aiutandoci quando tutto sembra scombussolato e fuori posto. Per trattarlo bisogna usare delle pressioni piuttosto profonde, ritmate e lunghe, volendo unendoci, anche in questo caso, la rotazione antioraria. È un punto di solito dolente, per cui non preoccupati se vi fa male: il dolore è indice che state esagerando con i ritmi quotidiani e che avete bisogno di stemperare le tensioni.
Nel caso di auto-trattamenti, non vi è il rischio di un eccessivo trattamento: stimolate i punti ogni volta che ne sentite la necessità in base al tempo che avete a disposizione. Date al tempo al corpo di capire come state lavorando sui punti riflessi, serve un pochino di costanza all’inizio per sentirne il beneficio.
Provate e vedrete che le vostre mani non vi deluderanno nemmeno in questo frangente!
Un sorriso,
Elena