Conosciuto soprattutto come coadiuvante nelle diete dimagranti per le sue proprietà drenanti, le proprietà del Meliloto sono preziose anche per chi combatte con vene varicose e gonfiori alle gambe.
In Veneto è conosciuta come Spagna Salvadega, in Toscana come Erba vetturina, in Puglia come Trifoglio Melato, in Piemonte come Cavalin, ma sempre di Meliloto si tratta. Cos’è il Meliloto? Una pianta erbacea che produce graziosi fiorellini gialli, da cui si estrae il principio fitoterapico utilizzato dall’erboristeria e dall’omoepoatia per il trattamento di alcune patologie.
Diffusa nei paesi a clima temperato, questa pianta è particolarmente presente nel territorio italiano: vi basterà fare una passeggiata nei campi o nei prati incolti, per vederla sbucare fra i cespugli, tanto che in Campania, regione in cui cresce in abbondanza, veniva addirittura usata per realizzare ghirlande floreali per le giovani fanciulle o piccoli sacchetti profuma-biancheria.
Oggi è apprezzata soprattutto per le sue proprietà, che la rendono un valido rimedio naturale per combattere cellulite, ritenzione idrica e ogni tipo di disturbo circolatorio.
Il principio fitoterapico del Meliloto si estrae soprattutto dai fiori, ma nonostante ciò, anche la foglie contengono una certa quantità di tannini, flavonoidi e cumarine, le responsabili della proprietà drenante della pianta.
Ma se il vostro problema riguarda le vene, potrete affidarvi comunque alle proprietà del Meliloto, che si configura come un valido strumento per esercitare un’azione vaso-protettrice sulle pareti dei vasi sanguigni. Ecco, quindi, che questa pianta è indicata per combattere la sensazione di gambe pesanti, risolvere edemi e gonfiori agli arti inferiori, ma anche per trattare vene varicose e cellulite.
Secondo molti studi, il Meliloto sprigiona anche un’azione blandamente sedativa e antiinfiammatoria, quindi non dovrete stupirvi se il vostro erborista di fiducia ve la consiglierà per alleviare insonnia e mal di testa.
Per la maggior parte dei disturbi, il Meliloto viene proposto sotto forma di infuso, ma se il vostro problema è l’epistassi o le emorroidi, potrete affidarvi alle proprietà contenute nella tintura madre, che meglio si presta ad un uso topico.
Come sempre, anche per il Meliloto bisogna fare attenzione alle controindicazioni, a cominciare quelle legate all’ipersensibilità verso uno o più dei suoi componenti.
Inoltre, oltre vale la pena ricordare che, se assunta in quantità eccessiva, questa pianta può provocare cefalee, senso di debolezza, vomito e diarrea e che è sempre consigliabile evitarne l’utilizzo in caso di problemi al fegato. Vietato l’uso, invece, per chi deve sottoporsi ad interventi chirurgici, per via della sua capacità di interagire con la coagulazione del sangue.
In erboristeria potrete trovare capsule, unguenti, tintura madre e preparati secchi. Rivolgetevi sempre al vostro erborista di fiducia ed evitate di raccogliere il Meliloto e procedere a preparazioni fai da te. Dovete sapere, infatti, che le infiorescenze e le foglie di questa pianta devono essere essiccate alla perfezione, perché tendono a sviluppare una muffa, che può trasformare le cumarine in dicumarolo, una sostanza estremamente tossica, utilizzata addirittura come topicida.
Rimane inteso che il Meliloto va sempre evitato in caso di gravidanza e allattamento e che l’utilizzo è precluso ai bambini con età inferiore ai 10 anni.
Grazie a tutti!
Andrea