Il singhiozzo è un fenomeno che capita a tutti e sul come farlo passare esistono i più svariati consigli e rimedi popolari. È un fenomeno che, di prassi, può durare da pochi secondi a qualche minuto; solo quando legato a malattie può durare anche ore o addirittura giorni.
Il singhiozzo viene definito come una contrazione involontaria e spasmodica del diaframma. È un’ispirazione seguita da un’inaspettata e rumorosa chiusura della glottide, la valvola che separa l’apparato respiratorio da quello digerente. Il muscolo del diaframma è controllato dal nervo frenico, che gestisce la contrazione del muscolo durante l’inspirazione e la distensione durante l’espirazione: il singhiozzo deriva da un’irritazione di questo nervo.
La causa dell’irritazione può essere gastrointestinale o emozionale. Se mangiamo troppo e/o troppo in fretta ingeriamo aria e il tutto andrà ad irritare il nervo. Oppure uno spavento, un forte momento di stress improvviso, possono mandare un attimo in tilt la gestione della respirazione e del diaframma e causare il classico “hic”.
Più raramente, il singhiozzo è causato da malattie come l’ernia iatale, la pericardite, la peritonite, l’ulcera peptica, infarto del miocardio o da occlusioni intestinali.
Più o meno ci siamo sentiti tutti dire da bambini che per farlo passare bisognava stare in apnea, contare al contrario, incrociare le dita… oppure hanno cercato più volte di spaventarci nel tentativo di farci smettere.
A livello più scientifico, per far sparire il disturbo si consiglia di far lavorare il diaframma in modo volontario: trattenere il respiro per una ventina di secondi dovrebbe essere sufficiente; così come canticchiare o ripetere velocemente una filastrocca o uno scioglilingua. Potrebbe aiutare bere dell’acqua meglio se fredda o un cucchiaino di succo di limone non diluito.
Se il disturbo è frequente soprattutto durante i pasti, potrebbe essere segnale che mangiamo troppo in fretta senza masticare a sufficienza: correggere questa brutta abitudine gioverà non solo al singhiozzo.
Se la causa è di natura emozionale, possiamo aiutarci con un infuso rilassante a base di camomilla, valeriana e passiflora.
Se vogliamo rimanere in un campo più olistico e se il singhiozzo è così frequente da diventare fastidioso – pur non derivando da malattie – l’olio essenziale di lavanda ci aiuterà, così come un ciclo di sedute di riflessologia plantare che andrà a riequilibrare il sistema nervoso.
Un sorriso,
Elena