Direttamente dal Giappone, ecco uno dei massaggi più apprezzati in Occidente. Vediamo, dunque, quali sono le origini dello Shiatsu e quali le metodologie più conosciute.
Se è vero che lo Shiatsu viene riconosciuto da tutti come una pratica giapponese, è altrettanto vero che essa getta le sue radici nella millenaria cultura cinese. Le origini dello Shiatsu, infatti, si perdono nella notte dei tempi e si possono far risalire all’antica medicina cinese del 2500 a.C., che a partire dal VI secolo viene importata in Giappone, insieme al buddismo.
Man mano che prendevano piede, i principi di questa scienza medica vennero utilizzati tanto dal popolo, quando dalla nobiltà e con un discreto successo, sia in termini di risultati, quanto di gradimento. Al punto che nel 984, Yasuyori Tanba scrisse un testo, “I shin boh”, che è considerato la prima vera testimonianza di una scienza medica giapponese, conosciuta con il nome di Kampo.
Le contaminazioni cinesi sono palesi, a partire dalle sue pratiche, che comprendono fitoterapia, moxibustione, agopuntura e manipolazioni, tutti trattamenti diffusi in Cina, fin dai tempi più antichi. Ma nonostante il successo, queste pratiche conobbero un momento di arresto verso la metà dell’Ottocento, quando nella corsa alla modernizzazione del paese, l’Imperatore Mutsuhito vietò tali pratiche.
Ma nella prima metà del XX secolo, qualcosa cambiò.
Sebbene antichissimo, lo Shiatsu riceve il suo nome solo nel 1920 per merito di uno dei suoi maggiori esponenti, Tokujiro Namikoshi, che molto semplicemente unisce le parole shi, dito, e atsu, pressione per coniare il suo appellativo. Perché alla fine è di questo che si tratta, della pressione esercitata dalle dita sul corpo. Ma ancora non ci siamo, il governo giapponese è ancora scettico.
Finita la seconda guerra mondiale, però, i governanti giapponese prendono finalmente atto del fatto che, nonostante i divieti, il popolo non aveva mai smesso di affidarsi alla medicina orientale e in particolar modo alle tecniche di manipolazione. Così convoca i migliori terapisti di tutto il mondo per testare l’efficacia delle loro pratiche.
Lo Shiatsu si rivelerà il massaggio più efficace per ridurre sintomi e disagi provocati da diverse patologie, così si provvede a indicare con precisione i 3 principi generali che caratterizzano tale disciplina: pressione perpendicolare, pressione costante e pressione concentrata, 3 pratiche che permettono di intervenire sulla vera origine dei problemi fisici, ossia gli squilibri energetici.
Nel 1955, finalmente, il Ministero della Sanità giapponese riconosce ufficialmente il massaggio Shiatsu come tecnica autonoma e da lì in poi questo trattamento manipolatorio si diffonde in tutto il mondo, fino a configurarsi come uno dei rimedi olistici più rinomati per trattare vari disturbi.
Lo Shiatsu è uno. Così come è stato codificato nel 1964, deve essere considerato come “una forma di manipolazione che si esercita con i pollici, le altre dita e i palmi delle mani, senza l’ausilio di strumenti meccanici o d’altro genere. Consiste nella pressione sulle cute intesa a correggere le disfunzioni interne, a migliorare e a conservare lo stato di salute o a trattare malattie specifiche”.
Detto ciò, è inevitabile che nel corso degli anni abbia subito delle piccole modifiche, che hanno prodotto 6 varianti, ognuna delle quali attribuita a un maestro diverso, dal quale prende il nome:
Alla fin fine, non è davvero importante il tipo di tecnica a cui vi affiderete. Le origini del massaggio Shiatsu sono lontane, ma i benefici che vi assicura sono più vicini di quando crediate: provare per credere!
Grazie a tutti!
Andrea